Trapani: assalto ai bancomat, 22 indagati
Sono 22 le persone indagate, di cui otto arrestate e quattro sottoposte all’obbligo di dimora, appartenenti a tre gruppi criminali, tra loro collegati, specializzati nel furto delle postazioni Atm mediante l´utilizzo di escavatori.
L’operazione, tra le province di Trapani e Catania, è stata coordinata dal Servizio centrale operativo e condotta dalla Squadra mobile di Trapani, dal commissariato di Marsala con la collaborazione della Squadra mobile del capoluogo etneo.
I malviventi utilizzavano mezzi d´opera rubati per scardinare le postazioni bancomat e poi, dopo averli caricati su veicoli pesanti, sempre oggetto di furto, li portavano in luoghi sicuri per aprirli senza essere disturbati.
I colpi messi a segno dagli indagati sono quattro mentre un quinto è stato solo tentato. L’ammontare dei furti è stato di oltre 225mila euro di cui circa 74mila recuperati durante le indagini.
In particolare, la prima incursione è del luglio 2019 a Marsala, ai danni di uno sportello di Banca Intesa, la seconda il 31 agosto al Credito Valtellinese nella località Xitta di Trapani, la terza e la quarta il 3 ottobre e il 10 novembre a Marsala ai danni, rispettivamente della Banca di Credito Cooperativo Toniolo e di una filiale di Poste Italiane. Il quinto assalto, non andato a buon fine, è stato commesso il 19 febbraio 2020 al bancomat del Credito Siciliano di Trecastagni (Catania).
Le indagini hanno permesso di accertare la presenza di una "struttura catanese", composta da elementi di provata abilità, che, con approccio di tipo militare, mettevano a disposizione la propria esperienza nell´esecuzione materiale dell´assalto e di due distinti gruppi, l´uno formato da pregiudicati marsalesi e l´altro di trapanesi, che fornivano assistenza logistica e supporto operativo.
Gli indagati devono rispondere di associazione per delinquere, furto aggravato sia delle postazioni Atm sia dei mezzi utilizzati nei colpi come autovetture, furgoni ed escavatori. Alcuni di loro sono accusati anche di simulazione di reato, per aver falsamente attestato la sottrazione di propri veicoli poi utilizzati negli assalti.
Nel corso dell´attività i poliziotti hanno sequestrato una bombola contenente ossigeno, destinata a bloccare l´attivazione del meccanismo di macchiatura delle banconote, e un disturbatore di frequenze utilizzato per inibire il funzionamento di cellulari e dispositivi Gps durante i colpi.
Debora Mecchia
(modificato il 14/03/2023)