Sicurezza: all’università di Roma Tre in “cattedra” il prefetto Giannini
Questo pomeriggio, nell'aula cinque del Polo di Ostia (Roma) dell'Università Roma Tre, il capo della Polizia Lamberto Giannini, ha tenuto la lezione inaugurale del corso di laurea triennale in Servizi giuridici per la sicurezza territoriale e informatica, del Dipartimento di Giurisprudenza dell’ateneo, sul tema “I diversi volti della sicurezza”.
A seguire in presenza l’apertura del corso di laurea sono stati circa 30 studenti del primo anno, mentre tutti gli altri discenti della facoltà hanno seguito la lezione da remoto.
All'incontro erano altresì presenti il rettore, Luca Pietromarchi, il direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, Giovanni Serges, il vice capo della Polizia preposto all’attività di coordinamento e pianificazione delle Forze di polizia Maria Teresa Sempreviva, il presidente del decimo municipio di Roma Mario Falconi, l'assessore della regione Lazio per Sviluppo economico, Commercio e artigianato, Università, Ricerca, Start-Up e Innovazione, Paolo Orneli e la professoressa Giovanna Pistorio, docente presso il Dipartimento di Giurisprudenza.
"Questa università ha un forte valore simbolico - ha detto il capo della Polizia prima della lezione - Portare una sede di giurisprudenza in un luogo sottratto alla criminalità, grazie ad un'azione coesa dello Stato, penso sia il miglior viatico per iniziare consapevolmente un percorso di studi fruttuoso".
Nella sua lectio magistralis il capo della Polizia ha sottolineato come il contrasto alla minaccia criminale, in particolare a quella di matrice terroristica, avvenga in sinergia, attraverso una forma di sicurezza partecipata che coinvolge le Forze di polizia, le istituzioni ma anche il legislatore. Con l'evolversi della pericolosità e del tipo di minaccia è opportuno adeguare le leggi affinché la risposta sia sempre efficacie e al passo con i tempi.
Poi Giannini si è soffermato sul fatto che l'avvento dell'Isis ha fatto capire a tutti che queste minacce non possono essere affrontate singolarmente ma serve cooperare e condividere informazioni, come ad esempio già avveniva da tempo in Italia all'interno del Casa (Comitato di analisi strategica antiterrorismo). Questo anche alla luce del fatto che i nuovi terroristi si avvalgono della Rete per lanciare messaggi globali di attacco, il che fornisce loro un’espansione considerevole.
Di conseguenza, ha poi evidenziato il capo della Polizia, è stato essenziale unire le forze e riadattare l'azione di contrasto, anticipandola. In questa nuova forma di fare sicurezza è fondamentale la collaborazione della società civile. Esempio di questo tipo di collaborazione sono state alcune importanti operazioni antiterrorismo nate da segnalazioni giunte da docenti che hanno percepito avvisaglie già nella scuola. Questo approccio permette anche di contrastare reati che avvengono online, che in questo periodo caratterizzato dalla pandemia sono notevolmente aumentati.
“Quello che voi oggi studiate - ha detto il Prefetto concludendo la lezione - capite bene quanto sia importante e quanto si lega con quello che sta avvenendo nel mondo esterno”.
(modificato il 26/10/2021)