Diritti dell’infanzia: l’analisi dei reati con i minori come vittime
Con la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1989, sono stati stabiliti alcuni diritti inalienabili dei minori come quello alla vita, alla salute, all’istruzione, al gioco, così come il diritto alla famiglia, alla protezione dalla violenza, alla non discriminazione e all’ascolto delle loro opinioni.
Oggi, in occasione della giornata mondiale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, in cui si puntano i riflettori sullo stato dei diritti dei bambini, che spesso sono vittime di violenze e soprusi, la Polizia di Stato, da sempre attenta ai fenomeni criminali che riguardano le persone più indifese, ha reso pubblica una brochure in cui sono riportate le analisi dei dati raccolti su tutto il territorio nazionale riguardanti i reati sui minori.
Il lavoro svolto dal Servizio analisi criminale, una struttura a composizione interforze, incardinata nell’ambito della Direzione centrale della Polizia criminale, consente di avere una visione d’insieme sulle condizioni di vita dei minori anche al fine di realizzare il principio secondo il quale “l’umanità ha il dovere di dare al fanciullo il meglio di sé stessa”. Principio essenziale, considerato che si tratta di giovani e giovanissimi che costituiscono il futuro del genere umano, il cui sviluppo pieno ed equilibrato costituisce il presupposto indefettibile per una società più giusta ed equa.
Nel documento sono state analizzate alcune forme di delittuosità particolarmente sensibili, quali l’adescamento di minorenni, gli atti sessuali con minorenne, i maltrattamenti contro familiari e conviventi, la pornografia minorile e le violenze sessuali, prendendo come riferimento tali reati nel biennio 2019-2020 e confrontando il periodo 1 gennaio – 30 settembre 2021 con analogo periodo del 2020, con un approfondimento sul profilo delle vittime e degli autori.
Il risultato che ne è emerso evidenzia come i minori continuano a veder minacciato il loro sviluppo psico-fisico dagli abusi, fisici e psicologici, patiti a causa dei reati in questione, che seguitano a manifestarsi con numeri elevati e certamente sottostimati a causa della frequente omissione di denunce.
Tali crimini determineranno certamente gravi conseguenze negative non solo sulla personalità degli abusati che potrebbero diventare loro stessi in età più matura dei carnefici, ma anche sull’intero sistema relazionale e sociale con il quale i soggetti si troveranno ad interagire.
La denuncia in questi casi è fondamentale sia per far emergere e contrastare l’universo celato degli abusi sui minori e sia per poter intervenire in modo adeguato in loro favore.