Novara: violenta rapina in casa di un’anziana, 4 arresti
Presi gli autori della violenta rapina commessa a novembre dello scorso anno nell’abitazione di un’anziana signora di Novara. Si tratta di due maggiorenni, di 20 e 21 anni, per i quali è stata disposta la misura cautelare in carcere, e di 2 minorenni per i quali è stato disposto una misura cautelare in carcere e un obbligo di permanenza domiciliare.
Nella serata del 4 novembre, due degli arrestati, con il volto coperto, con uno stratagemma sono riusciti a farsi aprire la porta di casa dalla vittima (una donna di 74 anni che vive sola), e, una volta entrati, l’hanno picchiata selvaggiamente, legata e imbavagliata nonostante gli strenui tentativi di opposizione. Le violenze sono durate una ventina di minuti fin quando la signora non ha rilevato il posto dove custodiva i suoi preziosi per un valore stimato in circa 200 mila euro.
Prima di darsi alla fuga i giovani, per non consentire alla vittima di dare l’allarme, gli hanno preso il telefono cellulare e avvolto il viso con del nastro adesivo. È stata poi la signora a dare l’allarme da casa di un vicino dopo essere riuscita a liberarsi.
Le attività investigative hanno condotto i poliziotti a un artigiano che aveva effettuato dei lavori in casa dell’anziana e che, in alcune occasioni, aveva utilizzato l’aiuto del figlio, già pregiudicato per rapina. I rilievi della Polizia scientifica hanno poi consentito di individuare la presenza di un’impronta che corrispondeva ad un amico del figlio dell’artigiano che non aveva mai frequentato la casa della vittima.
Partendo da questi elementi, sono stati individuati tutti i presunti componenti del gruppo ed il ruolo che gli stessi hanno avuto sia nella fase di pianificazione che nella consumazione del reato.
In particolare i due minorenni sono stati individuati come gli autori materiali della rapina, il figlio dell’artigiano, ben conoscendo il tenore di vita e le abitudini della vittima, nonché le modalità di accesso all’abitazione, ha svolto il ruolo di “basista”, mentre il quarto giovane ha avuto il ruolo di “palo”, rimanendo all’esterno dell’abitazione per allertare i complici su eventuali pericoli.
Le indagini hanno consentito di individuare anche un ricettatore dei preziosi, un 19enne di Novara che è stato denunciato.