Giornata della legalità a Palermo in ricordo delle Stragi
Oggi nel giorno in cui è avvenuta la strage di Capaci sono stati diversi i momenti di avvicinamento alle 17:58, l’orario in cui, per mano mafiosa, furono assassinati i giudici Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e i poliziotti della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.
In loro memoria è stata deposta una corona d’alloro alla stele di Capaci da parte del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, accompagnata dal capo della Polizia Lamberto Giannini.
Per commemorare le vittime delle stragi mafiose, presso il Foro Umberto I, a Palermo, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, si è svolta la manifestazione “La memoria di tutti, Palermo trent’anni dopo”, presentata dalla giornalista Rai Emma D’Aquino e trasmessa in diretta su Raiuno. Nel corso del dibattito il capo della Polizia Lamberto Giannini ha sottolineato che "Dopo questo spartiacque terribile mi piace sottolineare che la società civile e i ragazzi abbiano preso coscienza del fenomeno dimostrando voglia di ribellarsi. Abbiamo rimesso in piedi la Quarto Savona 15, e questa auto gira per l'Italia, va per le scuole, e così a mio avviso i nostri colleghi continuano a fare ancora il loro servizio perché i ragazzi riescono a capire quale sia il male dell'odio mafioso, dando un costante messaggio di legalità".
Nella mattinata, nel complesso monumentale di Santa Maria dello Spasimo, si è svolto l’evento “La vocazione globale del pensiero di Giovanni Falcone: la proiezione internazionale della lotta alla mafia” organizzato dal ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale per ricordare l’impatto che, ancora oggi, hanno le tecniche di indagine di Giovanni Falcone nel contrasto alla criminalità organizzata a livello mondiale.
Il prefetto Giannini intervenuto nel corso del panel dedicato al “Ruolo delle Autorità di contrasto al crimine organizzato” ha evidenziato che "Siamo qui per celebrare il trentennale della strage di Capaci, un avvenimento da intendersi come un simbolo, una pietra miliare di un percorso che ha visto una presa di consapevolezza degli apparati dello Stato e della società della piaga sociale ed economica che è la mafia" il prefetto Giannini ha proseguito dicendo "Questi eventi violenti hanno fatto nascere in tutti noi la volontà di resistere e di riaffermare i principi di legalità e giustizia. La risposta da parte dello Stato si è manifestata negli arresti ma soprattutto nel sequestro e nella confisca di beni di provenienza illecita" ha inoltre ribadito che "L'innovativo apparato tecnico ed operativo di cui ci siamo dotati, le cui fondamenta sono costituite dalle idee e dalle intuizioni di Giovanni Falcone, ha determinato un miglioramento della società e dei principi che la reggono" il capo della Polizia, infine, ha concluso "La lezione che apprendiamo oggi è che solo con un approccio condiviso, sia a livello di Paese che a livello europeo e mondiale, è possibile creare un cultura comune dell'antimafia"
Al termine del convegno, il ministro dell’Interno ed il capo della Polizia si sono recati nel luogo simbolo della lotta alla mafia della questura di Palermo: l’Ufficio scorte nella caserma “Pietro Lungaro”. Sulla lapide dedicata alle vittime delle stragi è stata deposta una corona d’alloro in loro memoria. Sulla lapide sono impressi i nomi del giudice Giovanni Falcone e di sua moglie Francesca Morvillo, degli agenti della loro scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, e poi del giudice Paolo Borsellino e degli agenti della sua scorta Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, e Claudio Traina, uccisi il 19 luglio 1992.
Nel pomeriggio il prefetto Giannini ha partecipato, al Giardino della Memoria presso la stele di Capaci, alla presentazione di due sculture realizzate dagli artisti Domenico Boscia e Gerald Moroder, e di due Murales in ricordo dei caduti della Strage di Capaci. Una delle sculture rappresenta l’auto Quarto Savona 15 e l’altra dal titolo “Il risorto da combattimento”, è realizzata con la terra, i sassi e l’asfalto del luogo dove è avvenuta l’esplosione. Uno dei due Murales, invece, è stato realizzato dagli studenti dell’Istituto Comprensivo Calderone Torretta di Carini e l’altro, dell’artista nisseno Mirko Cavallotto, rappresenta simbolicamente i 4 sensi.
Durante la cerimonia, il capo della Polizia Lamberto Giannini ha sottolineato "Tutti noi proseguiamo su questo cammino, iniziato dopo quel tragico 23 maggio 1992. Lo facciamo giorno per giorno, tra i cittadini, tra i giovani per la diffusione della cultura della legalità. Lo facciamo anche con un forte contrasto alla criminalità. Sempre seguendo l'esempio dei tanti che hanno sacrificato la propria vita"
Alle 17:58, nell’ora dell’attentato, è stata data lettura dei nomi delle vittime delle stragi ed è stato suonato il silenzio d’ordinanza in contemporanea, in tre luoghi cruciali di Palermo: il Giardino della Memoria a Capaci, l’Ufficio Scorte nella caserma “P. Lungaro” e l’Albero Falcone.
A conclusione della giornata celebrativa alle 19, il Prefetto Giannini ha partecipato, presso la Chiesa di San Domenico, dove è sepolto Giovanni Falcone e dove sono esposti i cani del "Branco" l'opera di Velasco Vitali, alla celebrazione della Santa Messa in suffragio dei caduti per mano mafiosa.
(modificato il 24/05/2022)