Operazione Makina II: 4 arresti.

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La Polizia Stradale di Torino ha consentito di individuare alcuni cittadini maghrebini dediti al furto di autovetture che poi cedevano ad altri connazionali gravitanti nell'hinterland milanese e nella Brianza i quali provvedevano a smontarle completamente, alimentando il mercato nero dei pezzi di ricambio.4 le ordinanze di custodia cautelare in carcere per ben 22 capi di imputazioni riguardanti il furto e/o la ricettazione di 16 autovetture. Le indagini condotte dai poliziotti della Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale "Piemonte e Valle d'Aosta", hanno accertato che la tecnica individuata è risultata sempre la stessa. In particolare in Torino, i furti venivano consumati ai danni di autosaloni, concessionarie, autofficine meccaniche ed autorimesse ove il malfattore, introducendosi con l'inganno, trafugava dapprima le chiavi riposte in apposite bacheche e successivamente rubava le autovetture parcheggiate o all'interno dell'esercizio o poco distante sulla pubblica via.Le vetture venivano poi trasportate da alcuni "galoppini", anch'essi nord-africani, sino a Milano, ove in luoghi isolati o capannoni dismessi provvedevano a smontarle.Per non essere individuati, durante i trasferimenti delle auto i malviventi usavano appositi JAMMER (inibitori di frequenze) ed oltrepassavano le barriere autostradali in accodamento ad autovetture di ignari cittadini che usavano regolarmente le corsie TELEPASS.

04/12/2015
(modificato il 10/12/2015)
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