Sardegna: attacchi armati a caveaux e portavalori, 23 fermati
Oggi un'organizzazione criminale specializzata in attacchi, con tecniche paramilitari e armi da guerra, a furgoni portavalori e ai caveaux di istituti di vigilanza, è stata smantellata con una operazione congiunta tra Polizia di Stato e Guardia di Finanza.
Sono prevalentemente pregiudicati di origine sarda, le 23 le persone indagate per i reati di associazione per delinquere, rapina, porto illegale di armi da guerra, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e favoreggiamento.
L'operazione, condotta dalle Squadre mobili di Cagliari e Nuoro, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato e con la collaborazione del nucleo di Polizia Tributaria di Nuoro, è stata decisa anche per impedire la prossima realizzazione di un assalto ad un furgone portavalori, accuratamente pianificata da alcune settimane.
Il blitz scattato questa mattina che ha visto impegnati circa 300 tra uomini e donne della Polizia di Stato dei reparti speciali, unità cinofile, elicotteri e pattuglie della Polizia stradale, ha riguardato le province di Sassari, Nuoro, Oristano e Pavia.
La lunga indagine condotta dai poliziotti delle Squadre Mobili di Cagliari e Nuoro ha consentito di individuare l'esistenza di una associazione a delinquere di tipo paramilitare che progettava e realizzava efferati delitti non solo in Sardegna ma anche nel resto del territorio nazionale.
Colpita, in particolare, la famiglia degli Olianas, che da anni si è spartita ed ha gestito tutto il connesso malaffare, soprattutto nell'isola.
Il lavoro dei poliziotti ha permesso di seguire tutti i passaggi criminali posti in essere dall'organizzazione: dalla progettazione, ai sopralluoghi, al furto delle autovetture, al reperimento delle armi da guerra per realizzare gli assalti, alle riunioni svolte all'interno di ovili.
È stato possibile, tra l'altro, contestare il clamoroso assalto avvenuto nel 2013 al caveau di Nuoro per un bottino di oltre 6 milioni di euro.( video)
Nel corso dell'inchiesta, i poliziotti hanno inoltre riscontrato, per alcuni degli indagati, il coinvolgimento nel favoreggiamento della latitanza di Pasquale Scanu, ricercato dal 2013 e arrestato il 23 aprile 2015 per il sequestro di un imprenditore campano, commesso, nel 2010, in provincia di Napoli.