Scambiavano materiale pedopornografico, 13 denunciati in tutta Italia
Scambiavano materiale pedopornografico utilizzando falsi profili social appositamente creati, e in alcuni casi, sono riusciti ad ottenere immagini intime di minori convinti di aver iniziato una chat erotica con delle ragazze coetanee.
Tredici persone sono state denunciate dagli agenti della Polizia postale e delle comunicazioni per la Liguria, che questa mattina hanno portato a termine l'operazione "Cucciol@".
L'attività internazionale di contrasto alla pornografia minorile online è stata svolta in collaborazione con il Federal bureau of investigation (Fbi) che, all'inizio del 2014, attraverso l'ambasciata degli Stati Uniti d'America, aveva fornito informazioni per individuare una casella di posta elettronica molto attiva nello scambio di materiale pedopornografico.
Gli investigatori della Postale italiana si sono subito attivati ed hanno identificato il titolare della casella, si tratta di un 21enne genovese, che utilizzava l'account di posta elettronica chiamato "Cucciol@".
Nella sua abitazione i poliziotti hanno sequestrato una grande quantità di supporti informatici, scoprendo sul pc del ragazzo anche un profilo Facebook e altri due account email che venivano utilizzati per le attività illecite.
Analizzando il materiale sequestrato, gli investigatori della Postale hanno individuato numerosi indirizzi di posta elettronica riconducibili a 12 persone italiane, tutte denunciate, insieme al 21enne genovese, per i reati di detenzione, diffusione e scambio di materiale pedopornografico.
Le perquisizioni sono state effettuate nelle abitazioni degli indagati, residenti nelle province di Milano, Como, Torino, Padova, Verona, Brescia, Palermo, Piacenza, Campobasso e Cagliari; sequestrati decine tra computer, smartphone e dispositivi digitali di memorizzazione.
In tre circostanze si è verificato che i titolari delle connessioni fossero all'oscuro della faccenda in quanto la persona coinvolta era in realtà uno dei figli conviventi.
Dal 2015 ad oggi sono 1.849 i siti oscurati in quanto classificati nella black-list della pedopornografia via web. Il dato è riportato nel numero di aprile di PoliziaModerna, rivista ufficiale della Polizia di Stato che dedica un ampio approfondimento sul tema con particolare riferimento al ruolo e alle attività del Centro nazionale di contrasto alla pedopornografia online (Cncpo).