La Polizia di Stato di Potenza inmdividua una banda di etni aroma dedita ai furti in gioiellerie

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La Polizia di Stato di Potenza ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di due soggetti responsabili, in concorso con altri,di furto aggravato. Sono state eseguiti, in collaborazione con personale della Polizia di Stato di Napoli e del Reparto Prevenzione Crimine Basilicata e Campania, alcuneperquisizioni ed il sequestro di autovetture utilizzate per il compimento dei furti.La complessa attività d'indagine condotta dalla Squadra Mobile ha consentito di delineare un quadro indiziario di indubbia gravità, avendo i soggetti posto in essere con estrema professionalità più furti in gioiellerie della provincia di Potenza, con una collaudata pianificazione di mezzi e risorse umane.L'indagine ha preso inizio a seguito dei gravi ed allarmanti episodi di furto pluriaggravati commessi nei mesi di dicembre e gennaio scorsi, con modalità estremamente professionali, ai danni di due gioiellerie del potentino, con la sottrazione di preziosi per un valore complessivo di circa 150mila euro.I poliziotti hanno accertato che i malviventi, dopo aver controllato l'obiettivo da colpiree la presenza di eventuali sistemi d'allarme, hanno atteso che la proprietaria chiudesse l'esercizio commerciale seguendola fino alla sua abitazione. Qui, al momento opportuno, sono entrati nella casa della donna sottraendodalla borsa le chiavi di apertura della gioielleria e circa 500,00 euro.Successivamente hanno sovrapposto le targhe precedentemente rubate su di una Mercedes ripresa dalle telecamere all'esterno della gioielleria al momento del furto.I soggetti hanno aperto con facilità la gioielleria con le chiavi della proprietaria e, con gesti collaudati e professionali, in pochi minuti hanno potuto trafugare i preziosi.L'autovetturesono risultate essere intestate ad una società di comodo con sede a Castelvolturno, proprietaria di 1000 autovetture.Inoltre i poliziotti hanno confrontato i due furti comparando le immagini delle telecamere di videosorveglianza delle gioiellerie, provando che i malviventi avevano agito con le medesime modalità ed è emerso chiaramente il volto di uno dei responsabili.All'esito delle perquisizioni sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro diversi appunti contenenti indicazioni di oreficerie di città italiane, documenti, materiale vario impiegato per i furti, e somme di denaro. Le indagini proseguono per accertare il ruolo e l'identità degli altri complici.

13/04/2016
(modificato il 20/04/2016)
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