"Il sacrificio di Emanuele non è stato inutile'

CONDIVIDI
De Gennaro consegna la sciabola di Emanuele Petri al figlio Angelo

Erano le 8.30 del 2 marzo di un anno fa quando il sovrintendente della Polizia Ferroviaria Emanuele Petri perse la vita nel conflitto a fuoco sul treno 2304 Roma-Firenze. "Questi sono giorni difficilissimi" dice Alma Petri, la moglie di Emanuele, "perché il tempo sembra quasi non passare e poi all'improvviso ti accorgi che è già trascorso un anno". La signora Petri, ringraziando le istituzioni che "non hanno mai smesso di farci sentire il loro sostegno", con le lacrime agli occhi, parla di orgoglio. Perché il sacrificio del marito non è stato vano, ha dato una svolta alle indagini sulle brigate rosse permettendo di arrestare numerosi componenti del gruppo.
Il poliziotto, morto nell'adempimento del proprio dovere, è stato considerato anche dai lettori del settimanale "Oggi" l'eroe dell'anno.

Il giorno in cui fu ucciso perse la vita anche il suo assassino Mario Galesi e fu arrestata Nadia Desdemona Lioce latitante dal 1995. Due esponenti di spicco delle nuove Br che avevano con sè una serie di documenti, floppy disk e due palmari che hanno permesso agli inquirenti di ricostruire buona parte dell'organizzazione e di arrestare, nel corso dell'anno, numerosi brigatisti.
Per Alma i risultati ottenuti dalla Polizia nel corso del 2003 e i numerosi arresti sono importanti e in fondo dice "è come se Emanuele fosse vivo e continuasse a fare il suo dovere". Resta il fatto però che "qui lui non c'è più!"

Iniziative in ricordo di "Lele"

Alla medaglia d'oro Emanuele Petri è stato intitolato il nuovo centro Polifunzionale della Polizia di Stato di Spinaceto dove si addestrano le forze speciali antiterrorismo. Una cerimonia - alla presenza del capo della polizia Giovanni De Gennaro e al ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu, della moglie di Petri e del figlio Angelo anche lui poliziotto - che si è conlusa con il messaggio inviato dal senatore Francesco Cossiga.

A Castiglion Fiorentino sulla piazza dedicata a Emanuele Petri, di fronte alla stazione ferroviaria dove è stato fermato il treno dopo il conflitto, c'è una scultura in bronzo dedicata al poliziotto. E' un cuore spezzato, realizzato dallo scultore Andrea Roggi, che vuole simboleggiare il dolore della sua famiglia, dei suoi amici, dei suoi colleghi e di tutti coloro che non vogliono dimenticare. Inaugurata l'11 ottobre del 2003 occasione in cui il figlio Angelo - anche lui poliziotto - ha ricevuto dal capo della Polizia la sciabola che era stata del padre.
02/03/2004
(modificato il 20/12/2007)
Parole chiave: