Preso il "killer del catamarano", si nascondeva in Portogallo
Dopo due anni di fuga è stato arrestato Filippo Antonio De Cristofaro, condannato all’ergastolo nel 1988 per omicidio e occultamento di cadavere.
Il 62enne, passato agli onori della cronaca come il “killer del catamarano”, è stato rintracciato e catturato in Portogallo, e precisamente a Sintra, un paesino a circa 30 chilometri da Lisbona, mentre si trovava a bordo di un treno diretto proprio nella capitale portoghese.
Al momento dell’arresto aveva con sé un passaporto, una carta di identità, una patente nautica del nostro Paese e 5.900 euro in contanti; i documenti erano contraffatti e intestati a un nome di fantasia.
Ma i poliziotti italiani lo hanno riconosciuto lo stesso e lo hanno ammanettato.
L’uomo era evaso nel 2014 dal carcere di Porto Azzurro, sull’Isola d’Elba. Da quel momento gli agenti della Squadra mobile di Ancona insieme a quelli del Servizio centrale operativo (Sco) della Polizia di Stato, si sono messi sulle sue tracce, inseguendolo per mezza Europa.
Alla fine, grazie anche alla collaborazione della polizia portoghese e al coordinamento di Eurojust, il latitante è stato preso.
De Cristofaro era stato condannato per l’omicidio della skipper pesarese Annarita Curina, uccisa nelle acque a largo di Senigallia durante una vacanza in barca a vela proprio per rubare il suo catamarano, con il quale fuggì insieme a due complici.
Poco più di un mese dopo i fuggiaschi furono individuati e arrestati in Tunisia, nel porticciolo di Ghar El Melh.