Agenti della Polizia di Stato uccisi a Verona: clamorosi sviluppi

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Andrea Arrigoni, che il 21 febbraio scorso a Verona ha ucciso una prostituta ucraina e due agenti di Polizia, rimanendo a sua volta ucciso in un conflitto a fuoco con questi ultimi, sarebbe responsabile anche dell'omicidio di un'altra prostituta dell'est europeo. Si tratta di Giugni Fatmira, albanese di 26 anni, la cui scomparsa era stata denunciata il 16 novembre 2004 in provincia di Bergamo, ed il cui cadavere venne rinvenuto nel comune di Osio di sopra 19 dicembre, privo di mani e testa che furono ritrovati due giorni dopo nel fiume Grembo. Si tratta degli stessi luoghi frequentati da Arrigoni, che viveva proprio in Osio di sotto. A tale conclusione sono giunti gli esperti del Servizio Polizia Scientifica della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, diretta dal prefetto Nicola Cavaliere, che hanno analizzato un frammento di proiettile estratto dalla testa della prostituta albanese uccisa, accertando che il colpo è stato sparato dalla Beretta 6,35, sequestrata dalla Squadra Mobile di Verona nell'abitazione dell'Arrigoni, subito dopo i fatti del 21 febbraio. Gli accertamenti scientifici, autorizzati dalle Procure della Repubblica di Verona e Bergamo, si inquadrano in un ampio contesto di indagini svolte dalla Squadra Mobile di Verona, coordinata dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine tese a verificare la possibilità che l'Arrigoni possa avere commesso, in passato, altri efferati omicidi. Andrea Arrigoni è quindi un serial killer di prostitute che ha terminato di commettere i suoi efferati omicidi, grazie al sacrificio di due poliziotti Cimarrusti Giuseppe e Turazza Daniele della Questura di Verona, intervenuti per soccorrere l'ultima vittima Shafranek Galina di 30 anni, prostituta ucraina. In tale contesto, le indagini della Squadra Mobile di Verona coordinate dal Servizio Centrale Operativo, sono proiettate ad esplorare gli omicidi di prostitute, rimasti irrisolti, già commessi negli ultimi anni nel nord Italia. Anche gli investigatori dell'U.A.C.V. del Servizio Polizia Scientifica della D.A.C. esperti in omicidi seriali, si stanno occupando della vicenda per sostenere l'attività in corso.
25/05/2005
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