Attentato a Mumbai: i telefoni parlavano italiano

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L'agenzia di money transferGestivano una agenzia di money transfer dove favorivano un'attività finanziaria abusiva i due pakistani arrestati questa mattina dalla Digos di Brescia. Sono implicati negli attacchi terroristici compiuti a Mumbai (India) del 26 novembre 2008, costati la vita a 195 persone.

Gli investigatori hanno accertato che il giorno prima dell'attentato, è stata utilizzata l'identità di un cittadino pakistano che non è mai stato in Italia, per l'attivazione di 5 linee telefoniche Voip (trasmissione telefonica attraverso Internet) e utilizzate dal commando terroristico per comunicare durante tutte le fasi dell'attacco. Tutte e 5 le linee sono state effettivamente aperte e pagate dai due arrestati titolari dell'agenzia.

Le indagini partite lo scorso dicembre, con il contributo informativo fornito dall'Fbi statunitense e dalle Autorità indiane hanno portato anche all'individuazione e all'arresto di altri due pakistani, legati sempre ai finanziamenti partiti dall'Italia per favorire i terroristi islamici; le indagini hanno poi reso possibile anche la denuncia in stato di libertà di 12 persone per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Nel corso delle perquisizioni sono stati rinvenuti 17 lingotti d'oro nascosti nelle abitazioni degli indagati.

21/11/2009