Attività ed organizzazione
La Polizia delle Comunicazioni ha una organizzazione centrale (il Servizio della Polizia postale e delle Comunicazioni) e una territoriale (i Compartimenti).
Il Servizio centrale delle polizia postale e delle comunicazioni ha sede a Roma e coordina i 20 compartimenti regionali e le 81 sezioni territoriali. Un'organizzazione che permette una presenza diffusa su tutto il territorio nazionale. Sono circa duemila gli operatori che mettono a disposizione dei cittadini le loro qualifiche professionali, le approfondite conoscenze informatiche e le loro esperienze di polizia giudiziaria.
La mancanza di confini e l'articolata distribuzione di Internet impongono alle forze di polizia dei singoli Paesi una presenza capillare non solo sul territorio nazionale, ma anche una collaborazione a livello internazionale che assicura la perseguibilità dell'autore di un eventuale reato commesso attraverso la rete.
Il Servizio costituisce il punto di contatto dell'Italia con gli uffici di polizia dei Paesi aderenti al G8 e che si occupano di crimini informatici.
Il Servizio è organizzato in distinte aree d'intervento quali:
• Pedopornografia: attraverso il Centro Nazionale per il contrasto della pedopornografia su Internet.
• Cyberterrorismo: una qualificata squadra di investigatori monitora costantemente la rete Internet e conduce indagini specialistiche sul sempre più diffuso utilizzo delle nuove tecnologie di comunicazione da parte dei gruppi antagonisti ed eversivi nazionali e stranieri.
• Copyright: i circuiti di condivisione di file (file-sharing) e i numerosi altri servizi Internet che consentono la circolazione di opere dell'ingegno hanno contribuito alla diffusione illegale di file e hanno imposto un monitoraggio per il contrasto al fenomeno.
• Hacking: nel mondo di Internet ci sono gli hacker, utenti particolarmente esperti che danneggiano deliberatamente sistemi informatici compromettendo la sicurezza di reti aziendali e computer di privati cittadini. Questo fenomeno è contrastato dagli specialisti della polizia Postale che svolgono le indagini dopo aver ricevuto le denuce dalle persone vittime degli attacchi.
• Protezione delle Infrastrutture Critiche del Paese: le aziende e gli enti che sostengono e garantiscono il funzionamento del Paese mediante reti e servizi informatici o telematici vengono monitorati e protetti da attacchi informatici attraverso l'azione di un'equipe di investigatoti specializzati.
• E-banking: le nuove frontiere del commercio e della circolazione di denaro impongono un puntuale monitoraggio per garantire la sicurezza delle transazioni.
• Analisi criminologica dei fenomeni emergenti: una qualificata equipe di psicologi e investigatori analizza ed elabora dati relativi alle nuove frontiere del crimine informatico.
• Giochi e scommesse on line: attraverso il monitoraggio della Rete e un'attenta analisi dei siti dedicati, si individuano le attività non autorizzate dal Ministero delle Finanze - Amministrazione autonoma monopoli di Stato.
Pilastro fondamentale della divisione operativa è la sezione dedicata alle Collaborazioni internazionali, impegnata con omologhi Uffici di Polizia stranieri nel contrasto al cybercrime.
Inoltre è stata costituita all'interno del Servizio, l'Unità d'analisi del crimine informatico (U.A.C.I.) che studia e analizza il fenomeno del computer crime in collaborazione con i maggiori Istituti universitari italiani.
I Compartimenti, come detto coordinati dal Servizio centrale delle polizia postale e delle comunicazioni, hanno un'organizzazione analoga a quella del Servizio stesso, ma con un profilo più operativo e maggiormente legato al territorio di competenza. I compartimenti gestiscono i casi e le emergenze che nascono dalle denuncie fatte dai cittadini.
Per rendere più incisiva la strategia di contrasto al crimine informatico la polizia Postale partecipa, con alcuni suoi rappresentanti, a gruppi di lavoro permanenti, istituiti dal Governo o da organismi internazionali, tra cui il "Gruppo Interministeriale per la sicurezza delle reti", il G8, la Comunità Europea, il Consiglio d'Europa, l'OCSE, l'Interpol, l'Europol. Inoltre collabora con le istituzioni (tra cui Ministero delle Comunicazioni e l'Autorità garante per le comunicazioni) e gli operatori privati che si occupano di comunicazioni in genere.
(modificato il 11/02/2020)