Caltanissetta: fine dei giochi per "slot machine" truccate
Un'associazione mafiosa gestiva un giro di "slot machine" truccate a Caltanissetta. Sono 21 gli arrestati, di questa mattina, dalla Squadra mobile del capoluogo nisseno.
I reati contestati sono la corruzione, la concussione e la frode informatica.
Ad altre 21 persone, responsabili dei bar e dei circoli ricreativi dov'erano installati i videogiochi illegali, è stato invece notificato un provvedimento di interdizione dall'esercizio dell'attività d'impresa.
A capo del milionario giro d'affari ci sarebbero tre fratelli imprenditori, Matteo, Salvatore e Luigi Allegro, arrestati anche con l'accusa di
concorso esterno in associazione mafiosa.
Già in una precedente operazione, alla famiglia Allegro erano stati sequestrati beni per 5 milioni di euro.
L'organizzazione aveva monopolizzato il settore dei videogiochi, costringendo gli esercenti a installarli nei loro locali.
Con un telecomando o un codice segreto, gli apparecchi si trasformavano in "slot machine" o videopoker, che eludevano il fisco con incassi in nero
e nello stesso tempo riducevano l'ammontare della vincita a discapito dei giocatori.
Nell'indagine sono coinvolti anche alcuni funzionari di banca per il reato di riciclaggio per non aver segnalato operazioni sospette e sei appartenenti alle forze dell'ordine.
I 21 denunciati sottoposti all'interdizione dall'esercizio dell'impresa sono tutti indagati per peculato e frode informatica, in concorso con i fratelli Allegro; i gestori dei bar e dei circoli percepivano, a seconda del numero delle macchinette installate nei loro esercizi, e in proporzione agli incassi in nero, una larga fetta dei guadagni, consapevoli della truffa messa in atto anche nei confronti dei giocatori.