Camorra: scacco al clan dei Gionta

Affari milionari per l'impero dei Gionta, colpito la scorsa notte a Napoli, in provincia e in altre regioni con 88 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia partenopea. Il clan operava in alcuni comuni vesuviani, in particolare in quello di Torre Annunziata, già dalla fine degli anni settanta.

Boss, colletti bianchi, gregari, pusher, sono moltissime le persone implicate nella rete criminale dei Gionta, che, solo con lo spaccio di droga, guadagnava oltre 170 mila euro al giorno.

Ammonta a 80 milioni il valore dei beni attualmente sequestrati: 63 appartamenti e 8 terreni, 65 auto, 68 moto e 6 autocarri. Oltre a 11 società attive nel campo immobiliare, nell'autotrasporto internazionale, nell'abbigliamento sportivo e nel commercio all'ingrosso di prodotti ittici.

Tra gli arrestati c'è anche Gemma Donnarumma, moglie del capo clan Valentino Gionta, detenuto e condannato all'ergastolo, tra l'altro, per l'omicidio del giornalista Giancarlo Siani di cui è ritenuto il mandante.

Le accuse vanno dall'associazione per delinquere di stampo camorristico, all'omicidio, estorsione, traffico di stupefacenti, ed altri reati. Contemporaneamente sono scattati anche sequestri di beni mobili e immobili, quote societarie e conti correnti per un valore complessivo di circa 80 milioni di euro.

L'operazione "Alta marea" e' stata condotta dalla Polizia di Stato di Napoli, in collaborazione con le Squadre mobili di Milano, Catania e Pistoia e con la collaborazione dei reparti prevenzione crimine.

Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, congratulandosi con il capo della Polizia, Antonio Manganelli per l'operazione "Alta marea" ha commentato: ''Sono molto soddisfatto dell'ottimo livello di collaborazione raggiunto tra le forze di polizia, la magistratura e gli investigatori, che ha permesso negli ultimi mesi di infliggere colpi durissimi alla criminalita' organizzata''.