Catanzaro: presi gli autori di un omicidio

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Un movente di natura passionale all'origine dell'omicidio di Giovanni Villella, il giovane ucciso il 4 giugno scorso nei pressi di un vivaio a Lamezia Terme a colpi di fucile, caricato a pallini e pallettoni, con modalità simili a quelle di un agguato mafioso.

Un tentativo forse per depistare le indagini, condotte dai poliziotti del Commissariato di P.S. di Lamezia Terme, che però è stato smascherato in breve tempo. Gli investigatori hanno difatti ricostruito le fasi precedenti l'omicidio, scandagliando la vita della vittima e i suoi rapporti familiari, riuscendo così a raccogliere una serie di gravi indizi di reato nei confronti di tre persone vicine al Villella.

La moglie, Pina Jennifer, l'amante di lei, Giovanni Giampà, ed il cognato di quest'ultimo, Michele Dattilo, pluripregiudicato per omicidio, sequestro di persona e rapina, conoscente della vittima. Giovanni Giampà, istigato dall'amante e con la sua complicità, avrebbe attirato in un tranello mortale il Villella, dandogli appuntamento in una stradina isolata nella tarda serata del 4 giugno. Nel luogo dell'omicidio si sarebbe trovato, secondo i riscontri degli inquirenti, anche Michele Dattilo esecutore materiale del delitto anche a causa di precedenti diverbi avuti con la vittima.

Ad incastrare i tre, oltre le molteplici contraddizioni rese dagli stessi, l'analisi dei tabulati telefonici e delle utenze cellulari in loro possesso che hanno permesso ai poliziotti di stabilirne l'esatta posizione geografica all'ora del delitto. Nella giornata di ieri, gli uomini del Commissariato di P.S. hanno eseguito i provvedimenti di fermo emessi nei confronti degli indagati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lamezia Terme.

22/06/2011
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