Ciao "Sasà"
Rosario Sanarico, ispettore superiore di 52 anni, non ce l'ha fatta; è morto mentre, in qualità di sommozzatore, nelle acque di una chiusa, cercava il corpo di una donna assassinata.
Rosario Sanarico, detto Sasà, il sub del Centro nautico di La Spezia è rimasto incastrato mentre perlustrava il fondale del fiume Brenta, in località Noventa Padovana (Padova), alla ricerca del corpo di Isabella Noventa.
Rosario, conosciutissimo e molto amato per la sua grande generosità e disponibilità con tutti, lascia la moglie e due figli: una ragazza di 26 anni e un bimbo di 7 anni.
Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha inviato un telegramma al capo della Polizia, Alessandro Pansa, nel quale ha espresso il proprio cordoglio e la propria vicinanza ai familiari dell'ispettore superiore. ''Un pensiero commosso alla famiglia dell'Ispettore Superiore Sanarico e alla Polizia di Stato. Ancora una volta -sottolinea Alfano- la dedizione e l'impegno delle Forze dell'Ordine non conosce limiti, anche a sacrificio della propria vita''.
Il capo della Polizia a margine dell'inaugurazione del Centro polifunzionale di Trieste, questa mattina, ha espresso il suo cordoglio ricordando Sasà cosi: "sono particolarmente colpito da ciò che è accaduto ieri, è morto un operatore di grandissima professionalità. Ho condiviso con lui la mia passione di subacqueo, ho fatto molte immersioni anche con l'ispettore che io ancora chiamo Sasà. Era un uomo molto generoso e bravo che probabilmente, confidando nella sua bravura ha messo a rischio la sua vita per il suo lavoro, per la sua divisa nella quale credeva profondamente".
Alessandro Pansa nel pomeriggio raggiungerà Padova per essere vicino alla famiglia di Rosario Sanarico.
"La Polizia di Stato piange un suo grande eroe ha detto il questore di Padova Gianfranco Bernabei. L'ispettore superiore Rosario Sanarico - ha proseguito il questore - un gigante buono con esperienza trentennale si era offerto volontario con il suo consueto impegno e con la forte motivazione che lo contraddistingueva, per partecipare alle ricerche del cadavere di Isabella Noventa, alla guida dei suoi uomini del Centro Nautico e Sommozzatori della Polizia di Stato di La Spezia. Un grande esempio di senso dello Stato e di dedizione al dovere che lo ha spinto a sacrificare la sua stessa vita. Siamo tutti stretti intorno alla moglie Antonella e ai figli Alessio e Annavera in questo momento di grande dolore".
Gli "uomini rana" della polizia si trovano spesso ad intervenire nelle situazioni più complicate che uno specchio d'acqua può presentare, dal più piccolo come un pozzo fino alle profondità del mare aperto. Oltre agli specchi d'acqua trasparenti i sommozzatori devono interagire in ambienti acquitrinosi, inquinati, al buio delle profondità, sotto strati di ghiaccio o in presenza di forti correnti.
(modificato il 29/05/2017)