Cuneo: operazione "Buco nero"
Stamani, personale della Polizia di Stato di Messina ha dato esecuzione ad un'Ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal GIP presso il locale Tribunale, su richiesta di dei Sostituti Procuratori della Repubblica di Messina nei confronti di quattordici soggetti, in quanto ritenuti responsabili, a vario titolo, ed in concorso tra loro, di plurime fattispecie di bancarotta fraudolenta.
In particolare sono state eseguite una misura di custodia cautelare in carcere, sette agli arresti domiciliari e sei provvedimenti interdittivi di sospensione dell'esercizio della professione di commercialista. E' stato, inoltre, eseguito decreto di sequestro preventivo a carico di due società per azioni e tre società a responsabilità limitata. Sulla scorta delle quote di capitale sociale versato, e del patrimonio mobiliare ed immobiliare, il valore complessivo dei beni oggetto di sequestro ammonta a circa 10 milioni di Euro.
Il provvedimento cautelare indicato in oggetto, prende le mosse dagli esiti delle indagini condotte dalla Squadre Mobile di Messina compendiate con informativa nell'ottobre 2012, con la quale venivano denunciati 23 soggetti in quanto ritenuti responsabili, a vario titolo, di far parte di un'associazione per delinquere finalizzata alla commissione del reato di bancarotta fraudolenta.
Il quadro investigativo raccolto, costituito da un articolato lavoro di elaborazione e di analisi incrociata degli esiti di indagini condotte in distinti procedimenti penali, ha consentito di dimostrare che i componenti dell'importante gruppo imprenditoriale della famiglia BORELLA hanno posto in essere una vera e propria operazione di depauperamento della più importante società, la DEMOTER s.p.a., operante nel settore degli appalti pubblici, attraversata da vicende processuali di criminalità organizzata, destinandola alla sicura decozione, secondo un preciso e predeterminato disegno criminoso, consistente nella sistematica e progressiva spoliazione dei rami attivi del suo complesso aziendale, collocandoli in nuove società, potendo contare sulla preziosa e proficua collaborazione, di esperti professionisti.
Tutto ciò al fine precipuo di mantenere le attività del gruppo, sottraendole al rischio di misure interdittive ed all'aggressione dei creditori. Il G.I.P., pur non ritenendo sussistente la fattispecie associativa, ha riconosciuto l'esistenza di un programma criminoso finalizzato allo smembramento della società attraverso la creazione di plurime società, che costituiscono il fondamento delle condotte distrattive, ed il ricorso ad una serie di accorgimenti materiali e contabili atti ad eludere i controlli, avvalendosi di un efficiente substrato organizzativo di uomini e mezzi.
La società DE.MO.TER. S.p.A., costituita nel 1978, passando dal movimento terra agli appalti pubblici, eseguendo lavori in importanti opere pubbliche, quali autostrade, acquedotti, metanodotti, gallerie, opere ferroviarie, in Italia ed all'estero, ha raggiunto un livello di espansione che in venti anni di attività può essere quantificato in un complessivo volume d'affari medio di 60 milioni di Euro. A partire dal gennaio 2010, la società iniziava a cedere diversi rami d'azienda ed altre società ad essa collegate, stipulando alcuni contratti d'affitto di altri rami d'azienda, fino a quando nel febbraio 2013 viene dichiarata fallita. Giova evidenziare che le vicende societarie della DE.MO.TER. s.p.a. sono strettamente legate ai trascorsi giudiziari di uno degli esponenti più rappresentativi del gruppo familiare che ne ha la proprietà e la gestione, BORELLA Carlo, ex Presidente dell'Associazione Nazionale Costruttori edili (A.N.C.E.) di Messina.
E' bene segnalare che questo gruppo imprenditoriale e la stessa persona di Carlo BORELLA risultano direttamente coinvolti, non solo e semplicemente quale parte offesa, in numerose operazioni di polizia giudiziaria condotte in Sicilia ed in Calabria. Questi, seppure è risultato essere vittima di una delle attività estorsive attuate da esponenti della criminalità organizzata barcellonese, poneva in essere una vera e propria condotta favoreggiatrice, non solo non ammettendo il ruolo di parte offesa, ma addirittura tentando di inquinare le fonti investigative. Per tale motivo nel marzo 2013 viene condannato perché ritenuto responsabile del reato di favoreggiamento. Con il contributo di commercialisti esperti e senza scrupoli, la società DE.MO.TER. s.p.a. è stata progressivamente svuotata dei suoi rami d'azienda più rilevanti e produttivi, costituiti da importanti commesse pubbliche, predisponendo le condizioni per l'avvio della procedura di concordato preventivo, previa sottoposizione della stessa società alla liquidazione volontaria, mediante assunzione di terzo con l'intervento della CUBO s.p.a., società comunque riconducibile al gruppo BORELLA.
Basti ricordare che, già nel marzo 2010, risulta costituita la società anonima "DEMOTER AFRIC", con sede in Costa d'Avorio. Carlo BORELLA ha scientemente agito per creare le premesse e le condizioni necessarie ad isolare, da un punto di vista societario, la DE.MOTER. s.p.a.dal resto del gruppo imprenditoriale di famiglia e, pur continuando a mantenerne il controllo, evitare il dissesto finanziario della stessa. E' stato, infatti, individuato il nesso causale tra le cessioni dei rami d'azienda della DE.MO.TER. s.p.a., effettuate secondo un preciso ordine logico e cronologico, che si incrociano con la contestuale costituzione di società, comunque riconducibili al gruppo BORELLA, seguendo un preordinato disegno criminoso, caratterizzato da ardite operazioni societarie artificiose, volto a far apparire, sia ai fini della certificazione antimafia che a quelli meramente commerciali e contabili, che sia la persona fisica BORELLA Carlo, sia la persona giuridica DE.MO.TER. s.p.a. non hanno più alcuna relazione con l'intero gruppo imprenditoriale familiare. In realtà, BORELLA Carlo è egli stesso organizzatore e promotore della collocazione di nuovi soggetti nelle cariche amministrative e delle titolarità degli assetti proprietari societari.
Egli è e rimane, unitamente al padre BORELLA Benito, alla sostanziale guida del gruppo pur non rivestendo alcun ruolo all'interno del gruppo imprenditoriale. Infine, a sostegno del quadro investigativo raccolto, la consulenza tecnico-contabile, condotta su incarico dei P.M. titolari dell'indagine, ha confermato gli esiti di indagine, accertando la deliberata determinazione di coloro che hanno gestito la DE.MO.TER. S.p.A. a far ricorso a condotte artificiose e dolose, distrattive e variamente finalizzate a ritardare il fallimento, in pregiudizio dei creditori.