Da Torino a Cuneo per farle prostituire, otto in carcere
Sfruttavano giovanissime donne costringendole a prostituirsi nella strade della città di Cuneo. Sette albanesi e un rumeno sono finiti in carcere per i reati di induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
Le attività investigative da parte degli agenti della Squadra mobile sono iniziate l'estate scorsa attraverso servizi di osservazione sul territorio in particolare in Corso IV Novembre, nella rotonda del Ponte Vecchio, nelle località Confreria e Madonna dell'Olmo dove si individuava la presenza di nove ragazze di nazionalità albanese e rumena che si prostituivano.
I servizi di monitoraggio permettevano di identificare gli otto uomini, residenti tra Torino e Cuneo che gestivano l'attività delle giovani vittime.
In particolare l'indagine ha messo in luce come gli sfruttatori inducessero le ragazze ad andare quotidianamente da Torino, città in cui dimoravano, a Cuneo: quando non utilizzavano il treno per spostarsi, venivano accompagnate in auto e lasciate lontano dal "posto di lavoro", che dovevano poi raggiungere a piedi.
Gli arrestati, inoltre, verificavano costantemente l'attività delle donne, sollecitandole per incrementare i profitti, verificando i guadagni e stabilendo gli orari di lavoro.
Gli sfruttatori davano anche consigli per eludere i controlli delle forze dell'ordine e fornivano anche indicazioni sull'abbigliamento che dovevano indossare.
In alcune occasioni, non esitavano a minacciare sia le ragazze che i loro familiari per essere sicuri che la prostituzione continuasse senza intoppi arrivando, almeno in un caso, a trattenere il passaporto di una delle donne.
All'operazione, che ha portato agli arresti degli sfruttatori, hanno partecipato le Squadre mobili di Roma e Torino.