Dia: vent'anni di lotta alla mafia
''In piena intesa con il capo della Polizia, prefetto Antonio
Manganelli è stato deciso che le celebrazioni previste per la ricorrenza di San Michele Arcangelo si svolgeranno nel modo più sobrio
e religioso possibile''. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, durante la cerimonia per il ventennale della Dia, Direzione
investigativa antimafia. Cancellieri ha precisato che la decisione ''è stata presa in comune accordo con il capo della Polizia per destinare
ogni risorsa economica alla società civile''.
Prima del ministro dell'Interno sono intervenuti nell'ordine: il direttore della Scuola di perfezionamento per le forze di Polizia Vincenzo
Giuliani, il direttore della Dia Alfonso D'Alfonso e il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso. Presenti alla cerimonia che è
culminata con l'"annullo" del francobollo celebrativo del ventennale della nascita della Dia, le massime autorità civili e militari, tra cui
il vice capo vicario della Polizia Nicola Izzo.
Il francobollo dedicato vuole ricordare non solo il ruolo svolto dalla Dia nel combattere la criminalità organizzata, ma soprattutto, il coraggio di chi ha sostenuto, fino all'estremo sacrificio, la difesa dei valori della società civile e combattuto per i diritti dei cittadini, come nel caso dei magistrati ritratti sul francobollo: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Rosario Livatino.
L'uccisione del giudice Livatino, avvenuta il 21 settembre del 1990, coincide non a caso con la nascita della Dia, istituita proprio il 21
settembre, esattamente due anni dopo il suo assassinio. Tre magistrati, tre uomini che hanno ispirato lo Stato a dotarsi di moderne tecniche
investigative per combattere la mafia che utilizza sempre più sofisticate e complesse tecniche criminali.