Duro colpo alla mafia tra Palermo e New York

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Piero Grasso e Francesco Gratteri insieme durante la conferenza stampaSono all'incirca 80 le persone arrestate nell'ambito di una vasta operazione antimafia condotta tra l'Italia e gli Stati Uniti da agenti della Polizia di Stato e dell'Fbi. "Old bridge" è una delle più grandi operazioni degli ultimi 10 anni che ha portato all'arresto di boss palermitani e newyorkesi. Nel capoluogo siciliano la squadra mobile e il Servizio centrale operativo hanno eseguito 19 arresti, mentre a New York ne sono stati effettuati fino ad ora 54.

L'operazione ha consentito di disarticolare le famiglie mafiose collegate con il capo di "Cosa Nostra" palermitana Salvatore Lo Piccolo e di "Cosa Nostra" americana. Tra gli arrestati ci sono, in particolare, importanti esponenti delle famiglie Inzerillo e Gambino inserite nel traffico internazionale di stupefacenti. Gli appartenenti alla cosca degli Inzerillo, i cosiddetti "scappati", pare si stessero riorganizzando per riconquistare Palermo dopo essere stati espulsi dai Corleonesi negli anni '80 a seguito di una sanguinosa guerra di mafia. "Una storia che ha moltissimi antecedenti cronologici e un'operazione che va molto al di là dell'azione di contrasto a Cosa Nostra" ha commentato il procuratore di Palermo Giuseppe Messineo.

Le indagini, effettuate in collaborazione con l'Fbi nell'ambito del protocollo di cooperazione "Pantheon", tra le altre cose hanno permesso di scoprire gli autori degli omicidi di Piero e Antonino Inzerillo, commessi nel 1981 nel New Jersey. I mandanti dei due delitti furono proprio i corleonesi che per ucciderli, però, si servirono di parenti "traditori".

Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi ci sono nomi di spicco come Frank Calì che - secondo gli uomini della Direzione distrettuale antimafia di Palermo e quelli del Federal Bureau of Investigation - sarebbe stato proprio l'uomo-chiave di tutta l'indagine. Tra gli arrestati c'è anche Filippo Casamento, personaggio storico di "Cosa Nostra", tornato clandestino negli Usa - sotto falso nome - e che ha sostenuto e facilitato le relazioni tra le 2 organizzazioni criminali. Questi risultati, ha detto con soddisfazione il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, "sono il frutto di un lavoro di squadra e di una squadra internazionale; solo così si può restituire ai cittadini quel senso di fiducia, speranza e sicurezza. Non è un caso - ha aggiunto Grasso - se oggi si comincia a denunciare".

Soddisfazione e apprezzamento per questa operazione arrivano da varie istituzioni e dalle varie parti politiche. Alla conferenza stampa erano presenti anche il direttore centrale Anticrimine Francesco Gratteri, il presidente della Commissione parlamentare antimafia Francesco Forgione, il questore di Palermo Giuseppe Caruso e David Shafer dell'Fbi di New York.

07/02/2008
(modificato il 15/11/2008)
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