Ecomafia: l'inchiesta di Poliziamoderna
Il territorio nazionale è sempre più saccheggiato e sfruttato dai clan della criminalità organizzata che colpiscono in diverse regioni d'Italia, al nord come al sud. Perciò la Polizia di Stato ha un'attenzione particolare ai crimini ambientali con nuove strategie investigative che non mancano di incidere fortemente sull'attività delle cosche specialmente nei luoghi storici della camorra. Il numero di settembre di Poliziamoderna dedica ampi servizi al tema dell'ecomafia che nel 2011 ha fatto registrare un giro d'affari di oltre 17 miliardi di euro e con i reati ambientali cresciuti del 9,7% rispetto al 2010 toccando il tetto di 33.817, cioè una media di 93 reati al giorno, 4 all'ora. Il mensile della Polizia di Stato ha messo a fuoco l'attività di un nucleo di suoi uomini impegnato da anni in operazioni di contrasto ai boss della camorra (come l'arrestodel boss Michele Zagaria) che gestiscono nel Casertano il traffico di rifiuti tossici. Stiamo parlando dell'avamposto di Casal di Principe (sezione distaccata della squadra mobile di Caserta) comandato dal vice questore Alessandro Tocco. E' in questa zona che si nasconde il core business del malaffare incentrato sulla raccolta e smaltimento dei rifiuti che spesso si serve di attività per occultare e riciclare capitali sporchi. Un traffico che si lega al problema delle discariche, delle cave e quindi al settore delle costruzioni Secondo il vice questore Tocco le infiltrazioni camorriste hanno avuto inizio quando alcuni personaggi hanno iniziato a corteggiare contadini e piccoli agricoltori convincendoli, anche con pesanti minacce, a cedere appezzamenti di terreni per quattro soldi. .
Un altro argomento trattato da Poliziamoderna nel suo ultimo numero è quello che lega le nuove tecnologie ai nostri ragazzi sempre più attratti da diavolerie informatiche che possono nascondere pericolosi tranelli. Le nuove generazioni che navigano vanno educate con un'azione combinata per cui istituzioni, genitori e figli hanno bisogno di incontrarsi per dialogare. A questo risponde la polizia postale con un'intensa attività di formazione e prevenzione nelle scuole.
Sub a confronto, campioni dell'apnea e recordman che hanno segnato, in tempi diversi, tappe memorabili nella storia delle immersioni marine. Uomini veri che si raccontano. Da una parte Enzo Maiorca, siciliano doc, veterano della specialità e dall'altra Umberto Pelizzari, lombardo, che il mare l'ha conosciuto solo in vacanza ma con un amore profondo per l'ambiente marino che l'ha portato a diventare l'erede naturale del grande Maiorca. Un amarcord di imprese, di ricordi, di consigli e suggerimenti per evitare che l'ambiente marino da amico si trasformi in nemico. Una coppia di campioni che riconosce i progressi tecnici fatti in questo settore in quanto a materiali (maschere e pinne) ma per stare in sintonia con il mare non serve avere la barca più grossa e tecnologicamente perfetta. Serve soprattutto una buona dose di umiltà.
(modificato il 22/09/2012)