"Esserci sempre": un concerto dedicato alle famiglie

CONDIVIDI

Il capo della Polizia Alessandro Pansa sul palco con il maestro Ennio Morricone"Esserci sempre" è lo slogan, o meglio la promessa che la Polizia di Stato si impegna a mantenere nei confronti dei cittadini. Ma è anche l'obbligo morale che lega l'Amministrazione alle famiglie dei poliziotti, di tutti i poliziotti, anche di quelli che non ci sono più.

È in questa atmosfera che ieri sera si è tenuto all'Auditorium di Roma un incontro musicale presentato da Alessandro Greco. È stato il capo della Polizia Alessandro Pansa ad aver voluto questo evento dedicato alle famiglie, così importanti per la vita professionale dei tutori dell'ordine.

Numerosi artisti del panorama musicale italiano hanno aderito con entusiasmo e a titolo assolutamente gratuito, a questo momento di condivisione della "famiglia Polizia di Stato".

Un posto d'onore è stato riservato ai familiari delle vittime del dovere che hanno deciso di partecipare allo spettacolo; senza autocelebrazioni e pietismi di maniera, lo spettacolo intende esprimere serenità e vicinanza alle famiglie.

Un piccolo tributo, in fondo, da parte dell'Istituzione al grande ruolo svolto dalle famiglie che condividono ogni giorno i sacrifici di uomini e donne in uniforme.

Molte le storie di cui sono stati protagonisti i poliziotti caduti e che sono state raccontate dai loro familiari. C'è la storia di Roberto Iavarone, ucciso all'aeroporto di Fiumicino dalla pugnalata di uno squilibrato. Era il 18 settembre 1984 e Roberto aveva 20 anni.

"Per noi è importantissimo - racconta Patrizia, la sorella - vedere che le persone non si dimenticano di quelli che non ci sono più. In questo modo ci sentiamo ancora un po' parte della polizia. Soprattutto mia madre, che adesso ha 85 anni e che ha perso un figlio quando era ancora un ragazzino. In queste occasioni è sempre molto contenta. Per noi è una cosa veramente importante ricordare mio fratello in ogni occasione".

Tra i familiari seduti in prima fila c'erano anche i parenti di Franco Sammarco, assassinato con un colpo di pistola alla testa dai terroristi di estrema destra a Roma nel giugno del 1982. Alberto, il figlio, all'epoca aveva poco più di tre anni e ha dei vaghi ricordi del padre poliziotto ma, ci racconta, "Ogni volta che la Polizia rinnova la memoria di mio padre, partecipo volentieri insieme a tutta la famiglia, ci sentiamo più vicini a lui".

06/05/2015
(modificato il 09/06/2015)
Parole chiave:
concerto - famiglia - concerto 2015