Europei di karate: Maresca campione, Tocco d'argento e bronzo per Battaglia-Bottaro-Pezzetti
Europei di karate 2015 all'insegna dei colori cremisi, con i rappresentanti delle Fiamme oro protagonisti delle finali disputate sabato e domenica scorsi sui tatami della Sinan Erdem Arena di Istanbul (Turchia).
Luca Maresca è stato incoronato re d'Europa della categoria 60 chili mentre Alfredo Tocco si è messo al collo l'argento con la squadra di kata maschile, formata anche dagli azzurri Mattia Busato e Alessandro Iodice; bronzo per il team femminile di kata tutto di marca Fiamme oro, composto da Sara Battaglia, Viviana Bottaro e Michela Pezzetti.
Il neo campione continentale Luca Maresca ha raccolto i frutti del duro lavoro quotidiano che negli ultimi mesi lo ha portato diverse volte sul podio internazionale della Premier League e ai vertici del karate italiano.
Luca è stato veramente il più forte della sua categoria. Nella finale contro il francese Agoudjil Sofiane la sua superiorità è stata quasi imbarazzante per l'avversario, battuto con il punteggio di 11-1. Per arrivare a combattere per il titolo europeo il portacolori delle Fiamme oro aveva sconfitto prima il turco Aykut Kaya, già campione europeo nel 2013; poi è stata la volta dell'azero Firdovsi Farzaliyev, del russo Evgeny Palakhutin e del serbo Marko Antic.
Ecco la gara raccontata proprio da Luca: "Penso di aver fatto una delle gare più belle della mia carriera, sicuramente è stata la più difficile. Ai sorteggi si era presentata una pool veramente terribile, partendo subito al primo incontro con il turco favorito per la vittoria finale. Avevo la consapevolezza che sarebbe stato l'incontro della vita, nel quale avrei dovuto dare tutto me stesso. Ho fatto un incontro bellissimo ed ho portato a casa una vittoria molto difficile. Poi ho affrontato l'azero, il russo e il serbo, tutti atleti medagliati mondiali. Ho fatto una gara di testa, pensando incontro per incontro e dando tutto quel che avevo, con grande voglia di vincere, e ce l'ho fatta. La finale è stata spettacolare, vinta per 11-1, l'unica conclusa per ko tecnico. È stata importante la carica che avevo anche nel riscaldamento e che mi hanno dato anche i compagni di squadra e gli allenatori. Forse è anche per questo che il francese è partito un po' intimorito. L'emozione non so ancora descriverla e forse non ho ancora realizzato la grandezza del risultato. Ora già penso alle olimpiadi di Baku perché voglio fare bene e voglio arrivarci pronto".
La squadra maschile di kata si è arresa solo in finale contro la Spagna, dopo che in precedenza il terzetto guidato da Alfredo Tocco, aveva eliminato Russia e Croazia.
"Sono molto contento di questa medaglia - ha commentato Alfredo dopo la gara - abbiamo preparato questo europeo passando per le tappe di Parigi a gennaio e Almere a febbraio. Abbiamo poi lavorato tantissimo nei 10 giorni di ritiro pre gara; siamo ancora una squadra giovane che sta ottenendo degli ottimi risultati. Ci tengo a ringraziare chi crede in me e la Polizia di Stato che mi permette di allenarmi in tranquillità. Volevo dedicare questa medaglia alla mia piccola bimba Rebecca, nata durante il ritiro e che purtroppo ho potuto abbracciare solo per poche ore, in quanto la gara era alle porte".
Nella prova di kata femminile, Sara Battaglia, Viviana Bottaro e Michela Pezzetti hanno vinto la finale per il terzo posto. Le atlete del Gruppo sportivo della Polizia di Stato hanno battuto con un secco 5-0 il team della Croazia, portando così a casa una splendida medaglia di bronzo.
Felicità moderata e sorrisi a denti stretti per questo risultato che non è ciò che le ragazze si aspettavano, soprattutto alla luce dell'ottimo bronzo vinto ai mondiali di Brema (Germania) nel novembre scorso e dell'argento continentale della passate edizione.
Il commento di Sara Battaglia: "Avevamo grandi aspettative per questa gara perché dopo il mondiale credevamo di aver tutte le risorse per riprenderci l'oro che l'anno scorso ci era sfuggito. Purtroppo la tensione ci ha giocato un brutto scherzo e non abbiamo eseguito le prove alle nostre massime possibilità, perché abbiamo tutte le carte per essere le più forti. Abbiamo perso con le turche padrone di casa, che poi hanno vinto il titolo, e nella finale per il bronzo abbiamo battuto le croate. Siamo comunque felici di essere ancora tra le grandi d'Europa, anche se il colore della medaglia non è quello che speravamo".
Anche dalle parole di Viviana Bottaro, che ha partecipato pure alla competizione individuale da campionessa uscente, traspare un certo rammarico: "La gara individuale purtroppo è andata male. Partivo da campionessa europea in carica e ho perso al primo turno 3-2 contro la tedesca che poi si è portata a casa il bronzo. È stata una grandissima delusione per me perché non sono riuscita ad esprimermi. Forse la tensione, forse il senso di responsabilità non mi hanno permesso di entrare bene in gara e ne ho pagato le conseguenze. Purtroppo poi tutto ciò si è ripercosso anche nella gara a squadre, dove non sono riuscita a levarmi quei feedback negativi della gara individuale e quindi non ho dato il mio contributo come avrei dovuto. Sono molto rammaricata, ma lo sport è anche questo, devo accettare il fatto che a volte capitano delle gare no e andare avanti. Ma non è facile buttarsi tutto alle spalle perché ci sono mesi di lavoro e sacrifici dietro tutto questo. Il giorno della finale per il terzo posto ci siamo un po' rialzate e siamo riuscite a strappare il bronzo alla Croazia. Si riparte da tutto questo con la convinzione che tutto accade per un motivo e che si impara molto anche dagli errori e dalle situazioni negative".
Per Michela Pezzetti lo stesso stato d'animo delle sue compagne: è contenta per il risultato, ma con il sorriso un po' amaro: "È arrivata un'altra medaglia; da quando nel 2010 sono entrata in squadra con Viviana e Sara, non abbiamo mai mancato né un podio europeo, né uno mondiale, e questa è la conferma che il nostro team è incredibile, solido e quello da battere. Ma proprio per questo il desiderio di portare a casa l'oro cresce di anno in anno e mancare l'obiettivo brucia. Questa volta è mancato qualcosa, un po' di cattiveria, e ciò non ci ha permesso di afferrare la medaglia più bella. Prima di ogni cosa siamo umani, e quindi proviamo emozioni: ora ci sono rammarico, delusione, rabbia e voglia di riscatto. Queste saranno la nostra forza motrice e da esse attingeremo per fare sempre meglio, perché siamo la squadra più forte e lo dimostreremo presto".
Sergio Foffo
(modificato il 25/03/2015)