Foggia: 2 arresti per attentato dinamitardo
La Squadra mobile di Foggia ha arrestato due persone, padre e figlio, per detenzione, porto di materiale esplosivo e danneggiamento, tutti aggravati dal metodo mafioso. Per il solo padre è scattata anche l’accusa di tentata estorsione.
Gli arrestati, il 9 gennaio scorso, hanno fatto esplodere un ordigno all’esterno di un esercizio commerciale di Foggia.
Gli investigatori hanno utilizzato le numerose immagini riprese dalle telecamere pubbliche e private della città, grazie alle quali hanno potuto risalire all’identità dei responsabili del fatto.
Dare un volto ai due criminali è stato particolarmente complesso perché durante il tragitto i due si sono liberati di parte degli indumenti ma, grazie alle caratteristiche fisico-somatiche e al ritrovamento, dopo una perquisizione, di vestiario usato durante il compimento del reato, gli agenti sono riusciti ad identificare i colpevoli.
Il padre è legato da vincoli di parentela con il capo della “batteria” foggiana Triscuoglio-Prencipe-Tolonese nonché fratello di una persona in carcere per associazione mafiosa.
Secondo gli esperti del Servizio polizia scientifica, l’ordigno ha avuto un alto potenziale distruttivo che, qualora ci fossero state persone nei paraggi, avrebbe potuto causare vittime e feriti.