Genova: minorenne adescata sui social e sfruttata per video porno

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Set fotograficoIl trucco è ormai vecchio, ma c'è sempre qualcuno che si fa irretire e cade nella rete di personaggi senza scrupoli. La cosa è ancora più grave e riprovevole quando si tratta di ragazze molto giovani, che si fanno allettare da lusinghe e promesse di sfavillanti carriere nel mondo dello spettacolo.

È proprio quello che è accaduto a una ragazzina di 16 anni che è stata indotta a compiere atti sessuali per la produzione di materiale pedopornografico da un gruppo di professionisti della fotografia, che sono stati scoperti e arrestati dalla Polizia postale di Genova.

Il bilancio dell'operazione "Met art", conclusa questa mattina, è di sette arresti, due dei quali ai domiciliari; inoltre è stato notificato un provvedimento di obbligo di dimora. L'operazione è stata eseguita a Genova, Savona, Alessandria, Milano, Brescia e Roma. Durante l'esecuzione dei provvedimenti i poliziotti hanno anche svolto 13 perquisizioni personali e domiciliari. Gli indagati sono accusati di violenza sessuale su minori, divulgazione e detenzione di materiale pedopornografico.

L'attività degli investigatori è durata parecchi mesi, durante i quali sono state effettuate intercettazioni telefoniche e telematiche, monitorate le chat e i principali social network, nonché effettuati i tradizionali pedinamenti e appostamenti.

La giovane vittima è stata contattata su Facebook, dove aveva inserito alcune sue foto glamour, manifestando il suo grande desiderio di fare la modella.

Dopo aver ricevuto molti complimenti e adulazioni, la 16enne ha iniziato a chattare con alcuni fotografi professionisti che si erano offerti di assecondare il suo desiderio di entrare nel mondo dello spettacolo.

Ad un certo punto è scattato il primo approccio, con la proposta di posare per un servizio fotografico glamour che avrebbe sicuramente agevolato la sua carriera artistica.

Poi le proposte si sono fatte sempre più pressanti e spinte: i "professionisti" hanno suggerito di fare foto di "nudo artistico", in modo da arrivare più velocemente all'agognata meta.

Infine la proposta passare alla Met-art (da cui il nome dell'operazione), con la realizzazione di foto che ritraggono la modella nuda con le parti intime esposte e in pose provocanti e sessualmente esplicite (Met: most erotic teens).

A quel punto non è stato difficile per gli orchi professionisti portare la minorenne, ormai sotto il loro controllo psicologico, a realizzare foto e video pornografiche, e in un caso anche alla violenza sessuale.

L'indagine della Postale genovese è iniziata dopo la segnalazione dei genitori della ragazza, che si sono rivolti alla polizia, preoccupati per alcuni messaggi ricevuti dalla figlia proprio su Facebook.

Gli investigatori hanno iniziato a monitorare la ragazza, accertando alcuni suoi comportamenti molto rischiosi sulla Rete e diversi contatti pericolosi. La giovane dialogava con personaggi equivoci che, millantando la volontà di introdurla nel mondo dello spettacolo, intendevano in realtà sfruttarla sessualmente e produrre materiale pedopornografico.

Sergio Foffo

02/03/2015