Genova: sequestrato laboratorio clandestino

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Nel corso dei servizi finalizzati alla repressione del reato di vendita di merce contraffatta, il Commissariato Prè ha effettuato diversi accessi ad appartamenti, segnalati più volte dai cittadini, utilizzati quali laboratori e magazzini da parte di cittadini africani, soprattutto Senegalesi.

Importante era oltre al sequestro della merce falsificata, risalire anche ai proprietari degli immobili utilizzati, al fine di deferirli, eventualmente, per le responsabilità penali a loro riconducibili.

Uno dei più importanti siti individuati, in Via Prè, ha attirato l'attenzione del personale del Commissariato per il continuo viavai di venditori ambulanti.

Nel giugno del 2012, ad un primo accesso, è stato possibile verificare come la merce contraffatta fosse posta in bella mostra, quasi come la vetrina di un negozio, nell'ingresso dell'appartamento.

In quell'occasione sono stati sequestrati centinaia di capi contraffatti rispondenti a famose griffe, nonché macchine da cucire e punzonatrici.

Le succesive indagini, partite dalle dichiarazioni dei Senegalesi controllati, hanno consentito di risalire alla proprietaria della casa, legata alla malavita napoletana radicata fin dal dopoguerra in Via Prè, nonchè di identificare la donna incaricata di riscuotere l'affitto, una pluripregiudicata conosciuta alle cronache come la "principessa dello spaccio".

le indagini si sono estese anche al giro di denaro che gravitava intorno alla donna, facendo emergere che i proventi dell'attività delittuosa di spaccio di stupefacenti venivano investiti dai nipoti della pregiudicata nella compravendita di beni immobili ed investimenti finanziari.

All'esito di tutte le indagini svolte, la Procura della Repubblica ha emesso provvedimenti di sequestro di immobili e conti correnti, riconducibili alle persone su cui si è indagato.

A seguito dei sequestri è in corso un puntuale esame del cartaceo, al fine di concludere il quadro probatorio.

06/08/2013
Parole chiave:
fatti del giorno