Giacomo Vigliani

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Giacomo ViglianiNasce a Follone (Novara) nel 1886.

Ricopre l'incarico di prefetto a Lucca e Novara.

Chiamato tre volte a reggere la direzione generale della Pubblica sicurezza, i suoi incarichi si svolgono durante scenari di guerra.

Il primo mandato inizia il 1° marzo 1911, dopo la morte del predecessore, e termina il 29 settembre 1917. Il secondo dal 19 giugno 1920 al 14 luglio 1921 e il terzo ed ultimo dal 1° marzo 1922 all'8 agosto 1922.

Il 14 marzo 1912 l'attentato al re Vittorio Emanuele III. Ma in questo caso, contrariamente al regicidio di Umberto I, i servizi di prevenzione riescono a sventarlo.

Dopo le critiche alla polizia per l'attentato, intraprende molte innovazioni che migliorano l'organizzazione interna. E' introdotto il bollettino delle ricerche, lo schedario degli stranieri, il libretto per il porto d'armi e la nuova cartella biografica che, su suggerimento di Ottolenghi direttore della Scuola di Polizia Scientifica, contiene i dati anagrafici del delinquente e anche delle valutazioni sulla sua capacità di delinquere.

Con l'avvento della grande guerra inserisce nell'Ufficio Affari Generali l'Ufficio centrale investigativo composto da due strutture per dare la caccia rispettivamente alle spie e trovare i renitenti alla leva. La novità riguardo quest'ultima compagine era rappresentata dalla dotazione di telefoni portatili alle 218 squadriglie.

Nel secondo mandato la priorità è per l'ordine pubblico, a causa delle gravi tensioni sociali.

Nel terzo brevissimo mandato collabora all'elaborazione di un progetto di riforma della P.S. che indica nella funzione ispettiva la chiave di volta di tutta la struttura della Polizia.

Dopo l'assalto alla redazione dell'Avanti a Milano, cha causa due morti, le squadre fasciste occupano consigli comunali e provinciali, camere del lavoro e società di mutuo soccorso.

Termina il suo incarico l'8 agosto 1922.

20/01/2011
(modificato il 10/05/2019)
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