Giovanni De Gennaro
Giovanni De Gennaro
Il prefetto Giovanni De Gennaro nasce a Reggio Calabria il 14 agosto 1948. Dopo essersi laureato in giurisprudenza presso l'università La Sapienza di Roma, nel 1973 entra a far parte dei ruoli della Polizia; con il grado di commissario ottiene il suo primo incarico alla questura di Alessandria. Nel 1975 è trasferito alla questura di Roma e assegnato alla Squadra mobile come dirigente della Sezione antinarcotici.
Nel 1981 assume la direzione della Criminalpol del Lazio, e nel 1984 è trasferito alla Direzione centrale della polizia criminale per dirigere prima il Nucleo centrale anticrimine, poi il Servizio centrale operativo. Ppromosso due volte per merito straordinario: la prima, nel 1980, quando è protagonista in un conflitto a fuoco all'interno dell'Ambasciata belga di Roma; nel corso dell'operazione sono liberati trenta ostaggi minacciati da un pericoloso squilibrato che aveva già ferito gravemente un diplomatico. In quella circostanza gli è attribuito il grado di vice questore aggiunto.
La seconda promozione per merito straordinario risale al 1990, quando De Gennaro è promosso dirigente superiore dopo la brillante conclusione di una serie di importanti operazioni di rilievo internazionale contro la mafia siciliana. Alla fine del 1991 il ministro dell'Interno gli affida l'incarico di vice direttore della Direzione investigativa antimafia.
Sempre impegnato sul fronte della polizia giudiziaria, è artefice di importanti inchieste, affiancando per 11 anni, ininterrottamente, l'azione antimafia del giudice Giovanni Falcone: dall'individuazione dei laboratori clandestini per la raffinazione dell'eroina in Sicilia, alle indagini sul fronte italiano della 'Pizza connection', dall'arresto del trafficante di droga Koh Bah Kim in Thailandia, all'ideazione, gestione e conclusione dell'indagine 'Iron tower', fino all'arresto di latitanti di spicco, tra i quali Zaza, Vernengo, Lucchese.
Impegnato sul fronte dei sequestri di persona, dirige personalmente le indagini che conducono alla liberazione di Esteranne Ricca, Carmine Del Prete, Augusto De Megni e Patrizia Tacchella. Conosciuto e stimato negli ambienti internazionali, collabora intensamente con la Dea (Drug enforcement administration) e l'Fbi (Federal bureau of investigation) statunitensi, con le polizie canadese e australiana.
Nel corso della carriera in Polizia, De Gennaro apre la strada a importanti cooperazioni anche con altri Paesi stranieri come ad esempio la Repubblica Dominicana, dove nel 1988 partecipa alla cattura del noto mafioso Tommaso Inzerillo. Nominato cavaliere di Gran Croce al merito della Repubblica italiana, ottiene altre onorificenze anche all'estero, in particolare in Belgio, dove è insignito della croce di commendatore dell'ordine di Leopoldo II.
Con decreto del ministero dell'Interno gli viene assegnato, dal 1° aprile 1993, l'incarico di direttore della Direzione investigativa antimafia (Dia).
Il 1° settembre 1994 è nominato vice capo della Polizia.
Il 19 dicembre 1997 il Consiglio dei ministri gli affida l'incarico di vice capo della Polizia vicario.
Il 26 maggio 2000 il Consiglio dei ministri lo nomina Capo della Polizia.
Nel dicembre 2006 gli viene conferita la Medal of Meritorious Achievement dell'Fbi (Federal Bureau of Investigation), un riconoscimento straordinario attribuito per la prima volta a un rappresentante di polizia fuori dagli Stati Uniti.
Cessa dal suo incarico il 25 giugno 2007.
12/12/2013
(modificato il 02/03/2021)
(modificato il 02/03/2021)