Il messaggio del Capo della Polizia
Le celebrazioni del 158° Anniversario della Fondazione della Polizia di Stato devono rappresentare un'occasione, non solo per stilare consuntivi e bilanci dell'impegno volto a combattere il crimine, ma anche per esprimere forti e convinti sentimenti di vera riconoscenza e di sincero affetto verso le donne e gli uomini che, quotidianamente, vegliano sulla vita dei cittadini, garantendone tranquillità e libero esercizio dei diritti.
Non dobbiamo mai dimenticare, infatti, che dietro qualsiasi risultato conseguito nell'attività di ordine e sicurezza pubblica esiste solo il sacrificio, spesso estremo, di persone che, ben oltre i normali canoni dello specifico rapporto di lavoro ed in condizioni spesso proibitive, profondono il massimo impegno in difesa della gente che vive e lavora onestamente.
Tutto quello che di buono la Polizia di Stato realizza per la sicurezza del nostro Paese deve essere ascritto solamente alle donne e agli uomini che ho il privilegio di guidare ed ai quali va riconosciuto un tributo di infinita gratitudine.
Ecco perché una sia pur sommaria elencazione di dati e numeri che provino a sintetizzare mediaticamente la cifra dell'impegno dei nostri poliziotti, può rischiare di distogliere l'attenzione dal reale valore di queste donne e di questi uomini e di snaturare il senso di un lavoro fatto di tanti piccoli, ma importanti, gesti che ogni giorno ed ogni notte testimoniano l'attenzione dedicata dalla Polizia di Stato ai mille problemi che incidono sul sentimento di sicurezza di ognuno di noi.
Certamente, la luce dei riflettori degli organi di informazione illumina, prevalentemente, gli eventi importanti ed i numeri in grado di fare notizia ed attirare l'attenzione del grande pubblico.
Proprio in tale ottica, è doveroso rivolgere il nostro commosso pensiero all'immane tragedia che, poco più di un anno fa, ha colpito L'Aquila e la sua provincia, dove si è distinta la straordinaria opera di soccorso e di sicurezza pubblica assicurata dalla Polizia di Stato, attraverso un'attività, mai interrotta, che ha visto anche il collaterale impegno profuso per consentire ai "grandi" della terra, in occasione del G8, di rendersi direttamente conto degli incalcolabili danni causati dalla catastrofe tellurica.
Antonio Manganelli
(modificato il 14/05/2010)