In carcere 18 killer della Sacra corona unita
Sono responsabili di dieci tra omicidi e tentati omicidi i 18 arrestati dagli agenti del commissariato di Mesagne e della Squadra mobile di Brindisi, al termine dell'operazione "Zero".
Gli indagati sono tutti affiliati alla Sacra corona unita e sono accusati di associazione mafiosa nonché di essere autori e mandanti di quattro omicidi portati a termine e sei tentati, commessi tra il 1997 e il 2010, tutti con l'aggravante dell'utilizzo di metodo e finalità mafiosi.
I delitti, compiuti in provincia di Brindisi e in Montenegro, sono riconducibili principalmente a contrasti sorti all'interno della stessa organizzazione mafiosa tra le diverse fazioni della Sacra corona unita operanti nel brindisino.
L'attività degli investigatori, fatta di intercettazioni, appostamenti e pedinamenti, è iniziata nel 2012 e ha permesso di far luce sugli omicidi, in particolare su moventi, autori e mandanti.
Le motivazioni per l'estrema punizione erano le più disparate: andavano dalla rappresaglia contro familiari di collaboratori di giustizia o nei confronti di confidenti delle forze dell'ordine alla vendetta per sgarbi subiti dai capi clan o per attività di spaccio iniziate in proprio, contravvenendo alle regole dell'organizzazione.
Era andato contro le regole del clan anche l'uomo assassinato perché aveva posto in essere una relazione clandestina con la moglie di un altro affiliato alla stessa organizzazione.
A volte si trattava di attività su commissione, come nel caso dell'omicidio tentato su richiesta proveniente da una persona estranea al contesto criminale, che rivendicava diritti sull'abitazione della vittima, e che poi ha pagato il servizio con la somma di 10mila euro.
Per il buon esito dell'operazione si è rivelato molto importante anche il contributo di alcuni collaboratori di giustizia che hanno confermato i risultati delle indagini.
Gli arresti sono stati eseguiti in collaborazione con alcuni reparti dei Carabinieri.
(modificato il 23/10/2013)