Intitolata al prefetto Pinto la nuova sala operativa “Unità nazionale Etias”
È stata inaugurata la nuova sala operativa “Unità nazionale Etias” che si trova a Roma, presso la Direzione centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle frontiere. Durante la cerimonia inaugurale (Foto), alla quale ha preso parte il capo della Polizia Vittorio Pisani, si è svolta anche l’intitolazione della sala alla memoria del prefetto Giovanni Pinto.
Il Capo della Polizia, nel ricordare la figura del Prefetto, l’ha definito un pioniere nella storia della Polizia delle frontiere per la nostra Amministrazione, avendo contribuito ad accrescere una visione integrata del sistema europeo.
All'evento hanno partecipato anche i familiari del prefetto Pinto, il direttore centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle frontiere Claudio Galzerano e Alessandro Pansa, capo della Polizia all'epoca in cui Giovanni Pinto si trovava al vertice della direzione dell'Immigrazione.
L’iniziativa è stata promossa dal Dipartimento della pubblica sicurezza, per conferire un riconoscimento ad uno straordinario uomo delle Istituzioni, già autorevole vertice della Direzione centrale dell’Immigrazione e della Polizia delle frontiere, che ha consacrato la sua vita al servizio pubblico dedicando quasi interamente la lunga e brillante carriera nella Polizia di Stato alle attività connesse al contrasto dell’immigrazione clandestina e allo sviluppo della Polizia delle frontiere.
Il prefetto Giovanni Pinto, da profondo conoscitore delle dinamiche comunitarie ed esperto della disciplina dell’immigrazione, ha guidato il percorso epocale di europeizzazione della politica migratoria ed ha contribuito, con la sua determinazione e professionalità, allo sviluppo e alla evoluzione dell’Accordo e Convenzione di Schengen.
In linea con la normativa dell’Unione europea, la sala operativa Etias (European travel information and authorisation system) costituirà il punto di coordinamento nazionale del Sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi, che permetterà di valutare se la presenza dei cittadini di Paesi terzi, esenti dall’obbligo di visto nel territorio degli Stati membri, possa rappresentare un rischio per la sicurezza e per l’immigrazione illegale.