L'Aquila: un gruppo interforze contro le infiltrazioni criminali
La città dell'Aquila e le tendopoli dove sono ospitati i terremotati continuano ad essere mèta di viaggi di autorità e rappresentanti delle Istituzioni che desiderano essere vicine alle popolazioni colpite dal sisma il 6 aprile. Il capo della Polizia Antonio Manganelli è andato nel capoluogo abruzzese per partecipare ad una serie di incontri istituzionali e ha annunciato che nei prossimi giorni verrà costituito, in seno al Dipartimento della pubblica sicurezza, un gruppo interforze per vigilare sulla ricostruzione. "C'è sempre un rischio di infiltrazioni criminali quando si parla di ricostruzione - ha detto Manganelli - e per questo abbiamo predisposto un gruppo interforze e ne parleremo anche con il procuratore per far si che questo rischio possa essere sventato".
Il prefetto Manganelli ha fatto la sua prima sosta in questura, più precisamente nelle tende allestite subito fuori dall'edificio che il terremoto ha reso inagibile, dove ha incontrato il questore dell'Aquila Filippo Piritore e il capo della Squadra mobile Salvatore Gava. Obiettivo principale era verificare che fossero state adottate tutte le misure di sicurezza per la visita, domani, del Papa Benedetto XVI. Subito dopo il terremoto infatti il Santo Padre aveva espresso il desiderio di recarsi in visita alle popolazioni dell'Abruzzo e ora è tutto pronto per il suo arrivo.
Il questore ha spiegato che in occasione della visita pontificia "è stato predisposto il coordinamento di tutte le forze di ordine pubblico,
comprese quelle di sicurezza della Santa Sede con cui abbiamo verificato gli itinerari del Santo Padre".
Si è intanto appreso che nei prossimi giorni alcuni uffici della questura saranno ospitati nel vicinissimo Centro direzionale di "Strinella
88". Il capo della Polizia ha poi annunciato che il 9 maggio, in occasione delle celebrazioni per il 157° anniversario della polizia,
sarà all'Aquila insieme al ministro dell'Interno Roberto Maroni. Quella che si svolgerà nel capoluogo abruzzese ha detto Antonio
Manganelli "non sarà una festa, ma un momento di grande commozione e riflessione, per ricordare i caduti, e di vicinanza a tutta la
popolazione colpita dal terremoto". La sobria cerimonia che si svolgerà all'Aquila sarà anche un modo per essere vicini ai
poliziotti e alle loro famiglie che per il terremoto hanno lavorato e ancora lavorano "con grande forza, sacrificio e dignità. I poliziotti"
- ha aggiunto il capo della Polizia - "escono dalle loro tende la mattina per andare a lavorare in altre tende allo scopo di sostenere le persone
in difficoltà".