La forza dello Stato

CONDIVIDI

Il ministro dell'Interno Maroni e il capo della Polizia ManganelliUn contingente di 500 militari è a disposizione della prefettura di Caserta per rafforzare l'azione di contrasto alla camorra. Lo ha stabilito il decreto legge n. 151 del ministero dell'Interno pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 2 ottobre. Ma come impegnare questi uomini e come dislocarli sul territorio è stato deciso oggi nel corso di un vertice che si è tenuto alle 11 nella sede della prefettura. I 500 paracadutisti della Folgore insieme a 400 fra poliziotti, carabinieri e uomini della guardia di finanza resteranno a Caserta e provincia "finché i latitanti non saranno arrestati e il gruppo di fuoco sconfitto" ha ribadito il ministro dell'Interno Roberto Maroni.

Dopo aver fatto il punto della situazione sui recenti fatti di sangue avvenuti nell'area del litorale Domiziano e aver discusso sulle varie misure adottate per contrastare la criminalità organizzata i principali rappresentanti delle forze dell'ordine e delle Istituzioni hanno stabilito la dislocazione dei militari nella zona. Il Ministro che ha presieduto la riunione ha poi convocato una conferenza stampa per chiarire che questa "non è una reazione immediata, limitata ad un'emergenza" ma un impegno forte che ha voluto prendere "per far sentire la voce dello Stato ai criminali, a chi pensa di usare, invece, la voce dei Kalashnikov".

I militari pattuglieranno le zone "calde" e vigileranno sugli obiettivi sensibili in un'azione continua che sostiene e rafforza il lavoro già svolto dai 400 agenti delle forze dell'ordine inviati a Caserta dopo la strage di Castel Volturno. Il decreto prevede in realtà l'impiego dei militari fino al 31 dicembre ma il ministro Maroni ha espresso il volere di mantenerli in zona più a lungo. Quindi "lotta senza quartiere a chi va in giro ad ammazzare la gente" - ha concluso Maroni - "lotta senza quartiere ai patrimoni illeciti".

Alla riunione hanno partecipato anche il capo della Polizia Antonio Manganelli, i comandanti generali dell'Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza Gianfrancesco Siazzu e Cosimo D'Arrigo, il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, oltre ai prefetti e i responsabili delle forze dell'ordine delle due province e gli esponenti dell'autorità giudiziaria.

03/10/2008
(modificato il 04/10/2008)
Parole chiave: