La Polizia di Stato di Bari arresta 36 persone per associazione a delinquere, estorsione, traffico di sostanze stupefacenti.

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La Polizia di Stato di Bari ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 36 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere, estorsione, detenzione e porto di arma comune da sparo, evasione dagli arresti domiciliari, associazione per delinquere finalizzata al traffico ed alla commercializzazione di sostanze stupefacenti, falsità ideologica per induzione commessa da pubblico ufficiale, falsa perizia, truffa ai danni dell'I.N.P.S., violazione della sorveglianza speciale di p.s., associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione. L'attività investigativa, avviata dalla Squadra Mobile di Bari nel marzo del 2012, a seguito di un attentato incendiario verificatosi nel quartiere Poggiofranco di Bari ai danni di un esercizio commerciale operante nel settore della ristorazione, ha consentito di documentare l'attività criminale di un sodalizio operativo nel comune di Triggiano (BA), dedito alla commissione di estorsioni ai danni di imprenditori edili. Nel medesimo contesto, sono emerse le responsabilità dei predetti associati, nonché di esponenti del clan "Anemolo", nella commissione di reati inerenti la commercializzazione di sostanze stupefacenti. Il gruppo criminale si riforniva di significativi quantitativi di sostanze stupefacenti, (hashish, marijuana cocaina ed eroina) in gran parte sequestrata dalla Polizia di Stato, da soggetti riconducibili al clan "Palermiti" operante al quartiere Japigia di Bari e da cittadini albanesi, rivendendola, successivamente, a trafficanti attivi nella provincia di Bari, nonché provenienti dalla provincia di Foggia, dalla Basilicata e dalla Calabria. E' stata accertata, altresì, l'esistenza di un associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento e al favoreggiamento della prostituzione gestito da cittadini rumeni. Infine, con riguardo ai delitti di falso sopra indicati, è stato possibile ricostruire quella che, allo stato, appare una sistematica truffa ai danni dell'INPS a fronte di false patologie, tali da incidere anche sul regime cautelare di uno degli indagati.

16/12/2015
(modificato il 17/12/2015)
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