La Polizia di Stato vicina alle donne
L’8 marzo si celebra la Giornata internazionale della donna. La ricorrenza è anche l’occasione per riflettere sulle violenze subite ancora oggi dalle donne e sulle discriminazioni che ne limitano la libertà.
Per l’occasione, la Direzione centrale della polizia criminale, del Dipartimento di Pubblica sicurezza, ha elaborato il report “Donne vittime di violenza” attraverso l’esame dell’andamento dei reati spia (atti persecutori, maltrattamenti contro familiari e conviventi, violenze sessuali), delle fattispecie di reato introdotte con il cosiddetto “Codice rosso” e degli omicidi volontari (con un approfondimento sulle vittime di genere femminile).
Nel periodo 2019-2022 è stato rilevato che per gli atti persecutori e i maltrattamenti contro familiari e conviventi, dopo un progressivo e costante incremento, nel 2022 c’è stato un significativo decremento. Diversamente dalle violenze sessuali che mostrano un incremento nel biennio 2021-2022.
L’incidenza delle donne sul totale delle vittime si mantiene pressoché costante, attestandosi intorno al 75 per cento per gli atti persecutori, tra l’81 e l’83 per cento per i maltrattamenti contro familiari e conviventi e con valori che oscillano tra il 91 e il 93 per cento per le violenze sessuali.
Per combattere e prevenire il fenomeno è massimo l’impegno della Polizia di Stato, che da tempo è in prima linea con campagne di informazione, con la formazione del personale e con l’utilizzo di tecnologie e strumenti a supporto delle vittime.
I nostri camper stazionano nelle piazze e nei luoghi maggiormente frequentati al fine di dare informazioni contributi e assistenza alle donne vittime di violenza o che sono a conoscenza di soprusi e maltrattamenti causati dall’appartenenza al genere femminile. La campagna “…Questo non è amore” mira a sviluppare maggior consapevolezza sul pericolo di certi comportamenti che spesso vengono anche tollerati; poliziotti specializzati, psicologi e membri di associazioni che tutelano le donne forniscono notizie, sostegno e aiuto a chi decide di sottrarsi ad un mondo di brutalità che spesso coinvolge anche bambini. La presenza del camper è un modo per accorciare le distanze con le cittadine e favorire l’emersione, attraverso la denuncia di ogni forma di maltrattamento.
Le stanze di ascolto
In molte questure sono state realizzate delle stanze di ascolto protetto, in collaborazione con le organizzazioni di volontariato femminile, create per fornire le condizioni migliori per un dialogo con la persona maltrattata affinché questa possa entrare in empatia e denunciare; un percorso difficile e a volte doloroso, di “liberazione”, che esclude il ripetersi delle violenze o la vittimizzazione secondaria con la svalutazione delle violenze subite.
Le Squadre mobili e le Divisioni anticrimine
Tutte le Squadre mobili ormai dispongono di sezioni specializzate nella repressione di reati che hanno alla base una discriminazione di genere con personale qualificato e formato per affrontare denunce che richiedono sensibilità, disponibilità all’ascolto e una preparazione multidisciplinare. Le Divisioni anticrimine istruiscono e applicano le misure di prevenzione del questore.
Youpol
La Polizia di stato ha ulteriormente sviluppato l’applicazione per cellulari Youpol con la quale è possibile segnalare, anche in forma anonima, non solo episodi di cyberbullismo e spaccio di droga, ma anche di violenza domestica.
Il sito Internet
Consapevoli che la conoscenza rappresenta una forma di emancipazione, grazie al contributo della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato, è stato creato sul Sito www.poliziadistato.it uno spazio ad hoc che descrive, da diversi punti di vista, la situazione normativa, le diverse forme di violenze di genere, le realtà culturali in cui spesso si creano le discriminazioni e le forme di tutela che la legge mette a disposizione.
Debora Mecchia
(modificato il 14/03/2023)