Mafia: catturato il latitante Sebastiano Mazzei, boss dei "Carcagnusi"
Il boss latitante Sebastiano Mazzei è stato arrestato questa mattina dalla Squadra mobile di Catania, al termine di un'indagine durata alcuni mesi, condotta in collaborazione con il Servizio centrale operativo (Sco).
Il capo della Polizia Alessandro Pansa si è personalmente complimentato con il questore di Catania Marcello Cardona "Per il brillante lavoro che ha portato alla cattura del boss Sebastiano Mazzei", ricercato per associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni e traffico di sostanze stupefacenti.
L'uomo è figlio dello storico capomafia Santo, fatto uomo d'onore nel 1992 da Leoluca Bagarella e attualmente detenuto in regime di 41 bis (articolo della legge 7 agosto 1992, n. 356 che consente al ministro della Giustizia di sospendere, per gravi motivi di ordine e sicurezza pubblica, le regole di trattamento e gli istituti dell'ordinamento penitenziario nei confronti dei detenuti facenti parti dell'organizzazione criminale mafiosa).
L'arrestato è considerato il reggente dell'omonimo clan mafioso e, con i suoi collaboratori, gestiva gli affari dei "Carcagnusi" (così vengono chiamati gli affiliati al clan, a causa del soprannome "U carcagnusu" del boss storico Santo).
In particolare glli appartenenti al clan erano specializzati nel reinvestimento dei proventi derivanti da attività illecite come estorsioni e bancarotte aggravate dal metodo mafioso, attraverso l'acquisto di attività economiche, tutte fittiziamente intestate a prestanome.
Il boss, ricercato dall'aprile dello scorso anno quando sfuggì al blitz dell'operazione "Scarface", è stato scovato in una villa a Ragalna, un paesino alle falde dell'Etna. Era in casa con la moglie e aveva con se alcuni telefoni; nella camera da letto, sotto il materasso, aveva un'ascia, ma non ha opposto resistenza.