Milano: clonavano carte e bancomat, presi sei stranieri

La Polizia di Milano ha arrestato sei cittadini stranieri per truffa informatica e violazione delle norme antiriciclaggio.

Sono le 9.30 di sabato scorso quando un'autoradio del commissariato Centro nota un bancomat in via Sapeto con delle apparecchiature elettroniche anomale; si tratta di una tastiera e un lettore di bande magnetiche, utilizzati per copiare i dati delle carte bancomat e poi clonarle.

Gli agenti, rimasti appostati, notano due persone che passano spesso davanti allo sportello, soffermandosi a guardare con particolare attenzione. Quando uno dei due cerca di rimuovere l'apparecchiatura i poliziotti intervengono. L'uomo, un bulgaro di 37 anni, viene fermato insieme al suo connazionale 42enne che è alla guida dell'auto, a bordo della quale c'è anche una ragazza di 19 anni, figlia dell'autista.

La successiva perquisizione negli appartamenti dei bulgari, in via Voghera e via Bolzano, porta gli agenti a scoprire, oltre a 10 mila euro in contanti, un laboratorio informatico attrezzato per clonare carte di credito, con i relativi congegni elettronici utilizzati per rubarne i dati, un lettore-scrittore di bande magnetiche, cinque computer portatili, tre hard disk e numerose chiavi usb.

In particolare sono state trovate tastiere e consolle per l'alloggiamento degli skimmer (i congegni che copiano i dati) nonché due pezzi originali di bancomat, rappresentanti le fessure d'ingresso delle carte, probabilmente usati per creare le maschere fasulle utilizzate per nascondere le apparecchiature.

Durante la perquisizione la Polizia ha arrestato altri due bulgari, di 45 e 32 anni, che si erano introdotti negli appartamenti.

Nella stessa giornata gli agenti del commissariato Centro hanno continuato a sorvegliare l'Istituto di credito di via Sapeto, fermando una sesta persona, un macedone di 39 anni, che si aggirava ripetutamente nei pressi della banca con un computer portatile. Nella sua stanza d'albergo sono stati trovati 3 mila euro in contanti, 9 carte di credito false, 30 tessere con microchip utilizzate per clonare le carte e altri due computer.