Modena: maxi-operazione della polizia contro il racket della prostituzione
La Polizia di Stato di Modena, coordinata dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine, sta eseguendo 11 ordinanze di
custodia cautelare e 2 provvedimenti di fermo a carico di altrettanti soggetti, ritenuti componenti di una pericolosa associazione a delinquere,
formata da cittadini albanesi, dedita al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, sfruttamento e favoreggiamento della
prostituzione. Nel corso delle indagini, svolte con la collaborazione della Polizia Municipale di Modena, è stato accertato che le donne
venivano "comprate" direttamente in Romania e in Albania dalle famiglie di origine e una volta giunte a Modena avviate
alla prostituzione per riscattare il prezzo dell'acquisto agli sfruttatori. Al termine del periodo di riscatto, dove le donne
erano tenute in condizioni di assoluta privazione della libertà personale e fisica, dopo aver saldato integralmente il loro debito, alcune di
queste decidevano di rimanere all'interno dell'organizzazione iniziando a gestire direttamente nuove ragazze;
in tal modo, alimentando il circuito illecito con nuove risorse umane, il gruppo criminale poteva allargare la propria attività , soppiantando
con la forza altri gruppi criminali. Gli investigatori della Squadra Mobile, grazie a specifici servizi di osservazione e pedinamento, hanno
accertato il "modus operandi" dell'organizzazione criminale e come questa nel tempo aveva assunto
una posizione delinquenziale di assoluto rilievo in tutto il Centro/Nord italiano. Numerose le perquisizioni ancora in corso, che hanno già
portato al sequestro di un ingente meteriale probatorio, come telefoni cellulari, ricevute bancarie per il versamento di somme di denaro in Albania e
documenti falsificati.
17/05/2005