Napoli: "Promessi sposi" per convenienza, 3 arresti
Adescavano cittadini italiani in difficoltà economiche e, dietro un compenso in denaro che variava dai mille ai duemila euro, li facevano unire in matrimonio con extracomunitari della Tunisia, della Cina e del Marocco.
Tre le misure cautelari, eseguite questa mattina dai poliziotti dell'ufficio Immigrazione della questura di Napoli, per i reati di associazione per delinquere e violazione della normativa sull'immigrazione.
Le indagini hanno evidenziato una vera e propria struttura delinquenziale, attiva a Napoli e provincia, per l'organizzazione di matrimoni di comodo
tra italiani e persone di diverse nazionalità per consentire agli immigrati l'ingresso, solo apparentemente legale, sul territorio
nazionale.
Fino ad oggi sono stati accertati tredici casi di matrimoni di comodo, ma il fenomeno dovrebbe essere di dimensioni ben più ampie.
Ad occuparsi di tutto era Matilde Macciocchi, conosciuta come Maria `a bionda: forniva i soldi per fare le foto di identità, predisponeva le
pratiche per la richiesta del passaporto, effettuava prenotazioni dell'aereo per il paese di destinazione, fissava l'albergo per il cittadino
italiano che si recava all'estero, dava le direttive per i collegamenti all'estero tra i due "promessi sposi", forniva indicazioni sul ritorno in
Italia, si occupava delle pratiche per la regolarizzazione dello straniero in Italia, provvedendo a tutte le incombenze economiche.
Ad aiutare la donna erano Anna Viola detta `Annuccia', che si occupava dell'istruttoria delle pratiche e Mohamed Fadil oltre a un altro cittadino
straniero, irreperibile, che tenevano i rapporti con i Paesi del nord Africa.
Importante anche il ruolo di una cittadina cinese, tuttora latitante, che malgrado fosse agli arresti domiciliari combinava i matrimoni per i suoi
connazionali.