?Ndrangheta: appalti truccati a Reggio Calabria

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La Salerno - Reggio CalabriaQuesta mattina, al termine dell'operazione "Cosa mia", la Squadra mobile di Reggio Calabria, in collaborazione con il commissariato di Palmi, ha messo fine ad un "sistema" finalizzato ad accaparrarsi gli appalti per i lavori di ammodernamento dell'autostrada Salerno - Reggio Calabria (Guarda il video).

Sono state arrestate 42 persone appartenenti alle famiglie Gallico-Morgante-Sgrò- Sciglitano, operanti nella zona di Palmi, e Bruzzise-Parrello attive nel limitrofo comune di Barritteri di Seminara (Reggio Calabria). Altri sei mandati di arresto sono stati notificati in carcere, mentre 4 persone sono ancora ricercate.

Le accuse per tutti sono di associazione per delinquere di stampo mafioso, finalizzata alla commissione di omicidi, estorsioni, danneggiamenti ed altri gravi reati.

Nell'ambito dell'operazione gli investigatori della polizia hanno sequestrato 5 imprese, un immobile e 11 terreni di proprietà degli arrestati.

Il sistema era ben collaudato: le famiglie pretendevano il 3 per cento delle commesse dalle imprese impegnate nei lavori, imponevano l'acquisto del calcestruzzo solo da alcune aziende e si aggiudicavano tutti i subappalti. In questo modo la 'Ndrangheta escludeva le imprese "pulite" dai lavori.

Negli anni '80 e '90 queste famiglie furono protagoniste di una sanguinosa faida che, dopo alcuni anni di pausa, si è riacutizzata proprio per dispute relative alla competenza territoriale degli appalti.

Gli interessi sui lavori di ammodernamento dell'autostrada A3 hanno portato, dal 2006, ad una ripresa dello scontro tra cosche che ha insanguinato Palmi negli anni dal 1977 al 1990 con 52 omicidi e 34 tentati omicidi, la maggior parte dei quali rimasti impuniti.

Una guerra che ha riguardato i territori Melicuccà, Seminara, Sant'Elia di Palmi e la frazione Barritteri di Seminara, con uno spiegamento di uomini e armi sofisticate, ordigni ed esplosivi.

A mettere la polizia sulla strada giusta sono stati i colloqui intercettati nel carcere di Secondigliano dove stanno scontando l'ergastolo, i fratelli Giuseppe e Domenico Gallico, ritenuti i capi indiscussi dell'omonima cosca.

08/06/2010
(modificato il 09/06/2010)