Operai trattati come schiavi: 2 arresti in Abruzzo
Sfruttavano cittadini stranieri e bisognosi facendoli lavorare in condizioni disumane; e così, dopo un'approfondita indagine, gli uomini del commissariato di Lanciano (Chieti) hanno arrestato 2 persone.
Si tratta di un italiano e un rumeno ritenuti responsabili del reato d'intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
L'indagine ha dimostrato come molti operai fossero sfruttati, malmenati, obbligati a lavorare in luoghi insalubri e costretti a dimettersi dal lavoro o licenziati in tronco, senza essere pagati.
Addirittura alcuni operai regolarmente assunti, dopo essere stati verbalmente licenziati mediante intimazione a non presentarsi più sul luogo di lavoro, si accorgevano solo successivamente che era stata comunicata la loro volontaria dimissione all'ufficio provinciale del lavoro, mediante l'invio, da parte della ditta, di una lettera mai firmata dagli stessi.
Durante le intercettazioni sono emerse situazioni di grave stato di bisogno e di necessità in cui versavano alcuni operai stranieri; questi lavoravano senza ricevere denaro ed erano costretti a richiedere piccole somme per soddisfare esigenze di prima necessità e per mangiare.