Operazione antidroga a Padova: in manette 8 trafficanti violenti
L'attività di una banda di trafficanti di droga è stata interrotta dagli uomini della Squadra mobile di Padova che hanno arrestato gli otto membri dell'organizzazione che si era imposta sulle principali piazze di spaccio cittadine.
Uno degli arrestatati è di nazionalità albanese, mentre gli altri sono tunisini; tutti avevano un regolare permesso di soggiorno per motivi umanitari. Grazie al loro status gli stranieri erano ospitati in un albergo della provincia di Ferrara, dal quale partivano ogni giorno per svolgere la loro attività illecita.
L'operazione è stata denominata "The hole" (in inglese "il buco") perché attraverso un buco nascosto, i membri della banda si infilavano in una casa abbandonata nella quale nascondevano la droga.
Le indagini sono iniziate nel maggio del 2010, quando gli agenti dell'antidroga arrestarono 2 spacciatori con 2 chili di hashish. Successivamente sono stati messi sotto controllo tutti i possibili contatti dei due arrestati, e l'attività ha portato a comporre il quadro dell'organizzazione.
L'albanese si occupava di importare l'eroina attraverso i suoi contatti nella propria terra d'origine, mentre i sette tunisini facevano arrivare l'hashish dal Nord Africa, passando per la Spagna.
Gli acquirenti erano prevalentemente spacciatori che smerciavano la droga nelle rispettive zone di influenza.
L'organizzazione si era messa in evidenza per il modo particolarmente violento di imporsi sul mercato di Padova. In particolare i suoi appartenenti si erano resi protagonisti degli scontri con altre bande rivali che avevano messo a ferro e fuoco, nell'estate scorsa, le zone del Portello, della Stanga e della stazione.
Una parte dei proventi era reinvestita nell'acquisto di altra droga, il resto veniva "spedito" in patria, mentre gli appartenenti al gruppo criminale avevano scelto un basso profilo, evitando spese eccessive per non attirare l'attenzione ed accumulare più denaro possibile, in previsione di un futuro ritorno in patria.