Palermo: ricordato il commissario Montana

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Oggi si ricorda a Palermo l’omicidio di Giuseppe “Beppe” Montana, commissario della “catturandi” della Squadra mobile della questura. Con una cerimonia sobria, sul luogo dell’attentato, il questore di Palermo e le autorità hanno ricordato il giovane poliziotto.

Il funzionario fu ucciso il 28 luglio 1985 a Santa Flavia vicino Palermo, nei pressi del porticciolo turistico dove aveva ormeggiato il suo motoscafo.

I due killer lo avvicinarono e lo freddarono a colpi di pistola mentre passeggiava con la sua fidanzata.

Insieme ad Antonino Cassarà, ucciso pochi giorni dopo, e ad altri funzionari di polizia, faceva parte di quel gruppo di giovani investigatori che stavano raggiungendo diversi successi contro le cupole mafiose con metodi più dinamici, con indagini sul campo, con il pattugliamento e l’osservazione nei quartieri considerati feudi storici dei capi mafiosi.

Già due anni prima di esser ucciso, nel luglio 1983, in occasione dell’assassinio del giudice Rocco Chinnici, proprio Montana, in un’intervista, aveva ricordato come i killer della mafia conoscessero bene chi faceva veramente antimafia e come fosse facile per loro colpirli.

Giuseppe Montana aveva quindi piena consapevolezza dei rischi corsi a causa della sua attività investigativa, senza per altro mai tirarsi indietro.

Proprio tre giorni prima dell’omicidio, il 25 luglio 1985, aveva catturato con la sua squadra 8 uomini del boss Michele Greco; quest’ultimo era sfuggito per un soffio alla cattura. La risposta non si fece attendere: il 28 luglio due uomini, armati con pistole calibro 357 e calibro 38, gli si avvicinarono e scaricarono i revolver sul volto del commissario di polizia. 

28/07/2016