Parigi 2024: Fiamme oro stellari con l'oro di Ceccon e l'argento di Macchi
Da Parigi 2024 sono arrivate altre due medaglie vinte dai portacolori delle Fiamme oro.
Thomas Ceccon aveva pianificato la finale sin nei minimi dettagli. Ha lasciato sfogare il cinese Xu nel primo 50 di gara e poi ha messo il turbo e ha recuperato 22 centesimi di ritardo, passando dalla terza posizione alla prima senza che gli avversari potessero fare nulla, e si è preso la medaglia d’oro nei 100 metri dorso.
Così il campione delle Fiamme oro ha vinto la sua finale ai Giochi olimpici di Parigi 2024, diventando il primo italiano a conquistare i 100 dorso, con il tempo di 52”00, davanti al cinese (52”32) e allo statunitense Murphy (52”39).
“lo conosco - aveva detto Ceccon parlando del suo avversario più pericoloso - parte sempre forte ma poi scoppia nella seconda metà, so cosa fare…”. E così ha fatto.
Per il neocampione olimpico era solo questione di tempo, ma sapeva che avrebbe vinto: “Fin da ragazzino sapevo di poter vincere questa medaglia, e oggi è quel giorno. Non posso esser più felice di così. A 15 anni l’allenatore mi chiese ‘Qual è il tuo sogno?’ Io risposi ‘Vincere le Olimpiadi’.
Ma per ora niente festeggiamenti, testa concentrata sui prossimi impegni: “Ora non si può festeggiare, c’è subito la prossima gara, i 200, da affrontare come si deve. Domani devo svegliarmi sapendo che non ho fatto nulla fino a questo momento”.
La seconda medaglia di giornata marcata Fiamme oro è l’argento vinto da Filippo Macchi nella finale di fioretto maschile contro il rappresentante di Hong Kong Cheung Ka Long.
Assalto intenso e sempre in equilibrio, fino al 14-12 quando Long è riuscito ad annullare due match ball e a pareggiare. Poi il finale molto discusso. Sul 14-14 ci sono state due stoccate di fila riviste dai giudici di gara al video. In entrambi i casi non è stata presa una decisione, facendo rigiocare il punto.
Poi c'è stata la terza stoccata contesa e rivista, ma questa volta il punto, quello decisivo per la medaglia d’oro, è stato assegnato a Cheung. Ma ai presenti sembrava che l’azzurro avesse toccato per primo.
Alla fine, Macchi è salito sul secondo gradino del podio con l’argento al collo e ha fatto i complimenti al proprio avversario, campione olimpico per la seconda volta consecutiva.
Un risultato che, da esordiente, avrebbe sicuramente sottoscritto, ma che a posteriori lascia a tutti un po’ di amaro in bocca.
Sergio Foffo