Pedopornografia: Polizia Postale arresta trentenne a Reggio Calabria
Il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Reggio Calabria, ha tratto in arresto un trentenne di Reggio Calabria responsabile dei
reati di detenzione e divulgazione di immagini pedo-pornografiche nella rete internet attraverso due siti dal medesimo gestiti.
L'indagine iniziata dal monitoraggio della rete internet è tesa a colpire i cosiddetti colletti bianchi che, pur non
partecipando direttamente alle violenze sui minori, contribuiscono alla diffusione di questo turpe mercato, per scopi prettamente commerciali.
Infatti, i gestori dei siti internet illegali, spesso ricevono dei guadagni dimostrando che i loro siti vengono frequentati giornalmente da migliaia
di utenti. Dall'indagine si è accertato che l'arrestato, gestiva due siti aventi dominio .IT,
ovvero registrati su PROVIDER italiani; sembrava trattarsi di normali spazi web di amanti del mondo delle quattro ruote.
All'interno di entrambi vi erano diverse foto di raduni nazionali ed internazionali. Tuttavia, dalla pagina principale si poteva
accedere ad una sezione denominata "porcellone", accessibile a chiunque, ove vi era una galleria di foto di carattere
pornografico, ritraenti donne adulte e giovani; l'immagine che ha destato l'attenzione del personale operante
riguardava una ragazzina indotta in riprese erotiche. Dal materiale sequestrato è stato possibile accertare che
l'indagato aveva nella propria disponibilità , sia nei p.c. che nei supporti, un centinaio di FILE contenenti filmati
ritraenti bambini in atti sessuali con adulti. L'indagine si è resa possibile anche grazie alla collaborazione
internazionale tra le polizie degli stati aderenti ai protocolli "24/7 Network" e
"Mlat"; in Italia il punto di contatto, in materia di pedo-pornografia, è il Servizio delle Comunicazioni
della Polizia di Stato, avente sede in Roma, a cui la recente legge nr. 38 del 2006, ha conferito importanti competenze in materia di coordinamento
al contrasto alla pedo-pornografia on-line, costituendo il Centro Nazionale per il contrasto della pedo-pornografia sulla rete Internet.
Dall'indagine è stato possibile individuare inoltre, centinaia di siti i cui server si trovano in paesi come la
Russia, Giappone, Turchia, Ucraina, Belgio, Francia, U.S.A., che sono stati segnalati al Servizio Polizia delle Comunicazioni ed al Servizio
Interpol, per il successivo inoltro alle autorità giudiziarie competenti.
06/07/2006