Pet therapy: gli animali ci aiutano a guarire
A cosa serve
Questo tipo di terapia si basa sull'assistenza fornita dagli animali domestici, (quali cani, gatti, conigli, pappagalli e tartarughe) e si affianca
alle altre terapie, per la cura sia di disabilità psichiche, come per esempio l'autismo, sia fisiche (deficit dell'udito, della vista e del
movimento) ed anche dei disturbi dell'apprendimento quali ansia, iperattivismo, autismo.
L'animale è il co-terapeuta che aiuta il paziente, insieme agli psicologi e ad altre figure professionali del settore (pedagoghi, operatori sociali e conduttori cinofili specializzati), ad innescare spontaneamente quei meccanismi di stimolo che possono essere di gioco per i bambini, stimolo all'attenzione temporanea (cura del cane, carezze) per gli anziani e i pazienti depressi.
Terapie assistite con l'ausilio degli animali (TAA)
Gli operatori per le TAA si avvalgono dell'ausilio di cani, gatti ma anche conigli e tartarughe. E poi i pappagalli che sono "improntati" con l'uomo, cioè svezzati a 20 giorni e accuditi dall'uomo per far si che siano quanto più possibile in relazione con i loro genitori/istruttori umani.
La scelta dell'animale da parte degli operatori TAA avviene in maniera graduale: si inizia in generale con i conigli che vengono accettati subito dai bambini i quali, in genere, non ne hanno paura. Successivamente vengono impiegati pappagalli e poi via via fino al gatto ed il cane.
I pappagalli vengono utilizzati perché, parlando a modo loro, stimolano il paziente a rispondere; generalmente i bambini sono i più sensibili a questo tipo di sollecitazioni. Può avvenire anche il contrario: ad esempio, il bambino viene stimolato proprio per far parlare il pappagallo.
Gli effetti sul paziente
In tutti i casi si è riscontrato un miglioramento nell'attenzione e, in soggetti che compiono movimenti improvvisi o violenti che non
riescono a controllare, un incremento nella capacità del controllo del proprio corpo.
Per quanto attiene al linguaggio, i pazienti si abituano a parlare con l'animale e ad esprimere le proprie emozioni, cosa che, ad esempio, per un paziente autistico è davvero difficile.
Cosa fare se si intende iniziare un percorso di pet therapy
L'utente deve informarsi sui centri specializzati. La TAA ha una discreta diffusione in Italia ma si attende il Decreto Legge del Ministero della
Sanità che disciplini e riconosca questa attività e i corsi professionali per operare in questo settore, così da aiutare anche
i cittadini a distinguere le strutture valide da altre non propriamente professionali e piuttosto improvvisate.
È bene tener presente che in un centro di TAA è sempre presente un terapeuta (psicologo, pedagogo ecc.), un conduttore per gli animali, il veterinario ed eventualmente altri operatori sociali che hanno svolto corsi di preparazione alla pet therapy (per esempio, operatori ludico motori per l'infanzia).
Si ringrazia per la consulenza la dottoressa Federica Bochicchio
(modificato il 15/03/2016)