Pietre d’inciampo a 4 poliziotti della questura della Spezia

CONDIVIDI

Pietre d'inciampo a La Spezia

Dal 1992, grazie all’iniziativa di un artista tedesco, Gunter Demnig, in molti Paesi d’Europa si sta cercando di creare una memoria diffusa dell’Olocausto attraverso l’apposizione sul selciato delle città di Pietre d’Inciampo. Pietre ricoperte in ottone collocate davanti alle case, uffici o edifici da dove le persone furono deportate nei campi di sterminio nazifascisti o comunque uccise a causa della loro appartenenza religiosa, etnica o politica.

Nel lungo percorso di ricostruzione della memoria dei propri caduti, la Polizia di Stato recupera le storie e le vite di poliziotti eroi che seppero, in un periodo drammatico della storia del nostro Paese, fare la scelta più giusta sapendo di andare incontro alla morte.

Questa mattina, a La Spezia, in occasione della settimana della memoria per commemorare le vittime dell’Olocausto, si è svolta la cerimonia di svelamento di alcune pietre d'inciampo posizionate in città, tra queste anche quelle dedicate ai poliziotti Lodovico Vigilante, Nicola Amodio, Annibale Tonelli e Domenico Tosetti che cercarono di salvare numerosi ebrei ed antifascisti dalla deportazione.

I poliziotti, tutti in servizio alla questura della Spezia, furono internati nel lager di Mauthasen dove trovarono la morte, ad eccezione per la guardia ausiliaria, Domenico Tosetti che riuscì a sopravvivere alle condizioni estreme di vita riservate ai deportati nei campi di sterminio, per poi perire a distanza di pochi anni di tisi.

Alla cerimonia ha preso parte il prefetto della Spezia Maria Luisa Inversivi, il questore Lilia Fredella, il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini e autorità civili e locali. L’iniziativa è stata organizzata dal Comune e dalla questura della Spezia con il supporto di Aned (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti) e dell’Anps per i riferimenti ai poliziotti a cui sono intitolate le pietre.

Pietre d'inciampo a La SpeziaLe pietre d’Inciampo nascono da un'iniziativa dell'artista tedesco Gunter Demnig per depositare nel tessuto urbano delle città europee la memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti.

Si tratta di piccoli blocchi quadrati di pietra ricoperti di ottone su cui sono incisi nome, anno di nascita, data e luogo di deportazione e data di morte del deportato cui la pietra è dedicata. A oggi, in numerosi Paesi europei sono state posizionate oltre 56mila pietre d’Inciampo, facendone il massimo monumento diffuso sul territorio europeo.

29/01/2024
(modificato il 30/01/2024)