Polizia stradale: progetto europeo per i giovani guidatori

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Giovane motociclista mentre allaccia il cascoCostruire, in tutti i Paesi dell'Unione europea, una rete di ricercatori, educatori e operatori di polizia che studia i comportamenti dei giovani guidatori e i principali fattori che mettono a repentaglio la sicurezza stradale. È la finalità del progetto "Icarus" (Inter-Cultural Approaches for Road Users Safety): un'iniziativa della polizia stradale presentata ieri a Roma, nel Salone delle conferenze del Viminale. Alla conferenza stampa hanno partecipato il ministro dell'Interno Roberto Maroni, il vice presidente della Commissione europea, reponsabile per i trasporti, Antonio Tajani, il capo della Polizia Antonio Manganelli e un rappresentante della polizia slovena, Andrei Justinek.

Un modello da esportare in Europa

Il progetto, approvato e finanziato dall'Unione europea, nasce con l'intento di diffondere in Europa la ricerca - realizzata in Italia con il progetto Icaro grazie alla collaborazione dell'Università la Sapienza di Roma - "Il paradosso del giovane guidatore". Si tratta di uno studio realizzato su oltre 6 mila ragazzi delle scuole primarie e secondarie di varie città italiane che ha portato alla costruzione di un efficace modello di intervento per la prevenzione in tema di sicurezza stradale.

Data la qualità e la quantità dei risultati ottenuti, l'Italia propone il modello agli altri Paesi coinvolti nel progetto raccogliendo dati tra più di 20 mila ragazzi delle scuole secondarie di questi Paesi.

Un linguaggio comune per unire tutti i giovani

L'idea è che alla crescente armonizzazione delle regole della circolazione stradale in Europa, realizzata grazie all'opera della Commissione e degli altri organi comunitari, corrisponda un linguaggio comune europeo sulla sicurezza stradale e un'omogeneità nella formazione di tutti i giovani dell'Unione.

Tre importanti incontri, a Roma, Lubiana e Bruxelles e un cortometraggio dal titolo Young Europe, girato in quattro Paesi della Ue, completano il progetto che coinvolge e rende protagonisti i giovani in tutte le fasi: come destinatari della ricerca e della formazione e come attori della ricerca di un linguaggio comune europeo sulla sicurezza stradale.

Le dichiarazioni

Roberto Maroni ha ricordato come gli incidenti che insanguinano le strade d'Italia "non avvengono mai per caso" ma per atteggiamenti spesso irresponsabili, da cambiare. "Il nostro obiettivo - ha aggiunto il Ministro - ambizioso è quello di una riduzione entro il 2010 del 50% degli incidenti stradali".

Il titolare del dicastero dell'Interno ha poi ricordato lo sforzo compiuto dalle forze di polizia con i maggiori controlli in strada. Se nel 2008, infatti, malgrado una diminuzione dello 0,4% della forza complessiva si sono registrate 2,5% in più di pattuglie, lo stesso è avvenuto nel 2009. Questo mentre sempre nel 2008 si è registrato il 76% dei controlli in più.

Anche il vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, ha definito la mortalità sulle strade "una grande emergenza che affligge tutta l'Europa" con oltre un milione di incidenti ogni anno e 39 mila persone decedute nel solo 2008. "Si tratta di una tragedia immane - ha aggiunto Tajani - come se una citta' di medie dimensioni come Frosinone scomparisse ogni anno".

"La comunicazione - ha aggiunto il capo della Polizia Antonio Maganelli - per noi resta una delle maggiori misure di prevenzione con l'obiettivo specifico di puntare sopprattutto alle giovani generazioni". Per il Prefetto Manganelli è "motivo di orgoglio" che una campagna come quella di "Icarus", partita ormai da alcuni anni grazie all'impegno della Polizia di Stato, "stia ora proiettandosi sulla scena europea diventando un'esperienza-pilota anche fuori dal nostro territorio".

11/05/2009
Parole chiave:
Stradale - icaro - giovani - europa